Dazi Usa, Coronavirus, Brexit. Attenzione all’Agroalimentare Made in Italy!

16 febbraio 2020 | 12:20
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Dazi Usa, Coronavirus, Brexit. Attenzione all’Agroalimentare Made in Italy!

I nostri prodotti, non soltanto vino, ma dell’intero agroalimentare italiano potrebbero subire problemi dello sdoganamento e variazioni tariffare. Questo porterebbe al subire la sleale concorrenza di prodotti contraffatti realizzati dai Paesi non dell’ UE oltre a quelli importati da oltre oceano. I prodotti più colpiti oltre al vino, che da solo forma un valore export in gran Bretagna di 70milioni di euro, sono piccoli frutti e formaggi.

Dal 1 febbraio il Regno Unito non sarà più un Paese facente parte dell’ Unione Europea, con un periodo transitorio che durerà fino a fine anno. Ma cosa cambierà per le aziende dell’agroalimentare cuneesi?

Al momento di preciso non lo possiamo sapere ma si sta lavorando per raggiungere i migliori trattati possibili; tenuto conto che la Gran Bretagna costituisce unno sbocco importante per tale mercato. Diciamo che il 2020 non è iniziato nel migliore dei modi.

Allarmismi per quando riguarda i dazi usa sul quale gli stessi importatori americani stanno cercando di far cambiare idea al Presidente Trump, oltre ad essersi trovati allo stesso tavolo il presidente coldiretti Ettore Prandini, il commissario all’agricoltura Janusz Wojciechowski, al commercio Phil Hogan e all’economia Paolo Gentiloni, per discutere dell’argomento.

Il coronavirus che già solo con l’annullamento dei festeggiamenti del capodanno cinese ha creato un brusco calo delle vendite dei nostri vini. Teniamo conto che la Cina, per turismo ed export è al quinto posto come partner commerciale.

Ma quali sono i rischi che la Brexit può causare?

Per prima cosa i nostri prodotti, non soltanto vino, ma dell’intero agroalimentare italiano potrebbero subire problemi dello sdoganamento e variazioni tariffare. Questo porterebbe al subire la sleale concorrenza di prodotti contraffatti realizzati dai Paesi non dell’ UE oltre a quelli importati da oltre oceano. I prodotti più colpiti oltre al vino, che da solo forma un valore export in gran Bretagna di 70milioni di euro, sono piccoli frutti e formaggi.

Importante quindi che a fronte di una brexit affrettata prevalga il buon senso in modo da non colpire ingiustamente i produttori del nostro Made in Italy e che protegga il consumatore stesso da eventuali contraffazioni.

Non resta quindi che rimanere in guardia e da parte nostra portare avanti una lotta alle frodi e tutelare la qualità ormai riconosciuta in tutto il mondo del nostro agroalimentare italiano.