On. Ciaburro (FdI): “Come al mercato le sardine resisteranno poco senza un contenitore”

11 dicembre 2019 | 11:52
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On. Ciaburro (FdI): “Come al mercato le sardine resisteranno poco senza un contenitore”

Il parere del parlamentare di Fratelli d’Italia sul movimento spontaneo che anche a Cuneo sta facendo proseliti. Movimento tendente a sinistra solo perché critica Salvini o persone stanche della deriva violenta della politica italiana?

Il movimento delle “sardine” continua a fare proseliti e a organizzare manifestazioni di piazza contro la deriva violenta che sta prendendo la politica in Italia. Nonostante questo proposito sia stato dichiarato fin dall’inizio, questo movimento spontaneo è stato immediatamente attaccato dalla politica, specie da quella di destra e bollato come espressione della sinistra. E’ davvero così oppure i politici continuano a ignorare quanto la gente sia stanca dell’eterno balletto a cui si deve assistere, governo dopo governo e parlamento dopo parlamento? Anche a Cuneo le sardine sono scese in piazza e abbiamo chiesto cosa pensano di loro a tre parlamentari che rappresentano il territorio. Iniziamo con l’onorevole Monica Ciaburro di Fratelli d’Italia.

Anche la Granda ha le sue sardine. Cosa pensa di questo movimento?
“La sinistra ha la capacità di “creare”, quando è più in difficoltà, dei movimenti che sembrano crescere dal basso: il popolo viola, quello arcobaleno, Moretti, Renzi stesso. Poi li assorbe, dà visibilità a 2/3 persone nuove ed alla fine la classe dirigente vecchia si rigenera sembrando nuova. Sono bravissimi nel farlo. Infatti sono nati senza partito e sono già in appoggio a Bonacini. Come le sardine al mercato, resistono poco senza un contenitore”.

Invece di porre immediatamente questo movimento spontaneo nella sfera della sinistra, come ha fatto il centrodestra, non vi viene il dubbio che i cittadini inizino davvero a essere stufi dei toni e dei modi usati oggi in politica?
“Non lo ha posto nessuno a sinistra, si è posto da solo in antitesi ad una parte del centrodestra. Si i cittadini sono stufi dei toni, sono stufi di molte scelte e magari sono stufi di governi non eletti ma costruiti a tavolino. Le ricordo che il centrodestra non governa da 8 anni”.

Ammetterà che scene come quelle viste alla Camera nei giorni scorsi non concorrano a dare un’immagine di pacatezza alla politica…
“Le scene viste, che riguardano esponenti di altri partiti, non parlano della politica o delle istituzioni ma raccontano semmai la maleducazione e la prepotenza o violenza di singole persone, che vanno isolate e cacciate. Se un abitante di un quartiere di Cuneo picchia la moglie io non penso che tutti quelli che abitano in quel quartiere siano violenti ma che lo sia lui, le generalizzazioni fanno male e soprattutto non servono a risolvere un problema”.

Lei ha il doppio ruolo di parlamentare e sindaco di un piccolo centro di montagna. Come sindaco ogni giorno deve dare risposte concrete ai problemi dei suoi concittadini. Come parlamentare spesso questo non le riesce, ma non per colpa sua. Come giudica la sua esperienza nei palazzi della politica romana?
“Il giorno che sono scesa a Roma per la prima volta dissi che avrei portato con me una valigia piena di buona volontà, voglia di fare e le esigenze di un territorio. Quella stessa voglia di fare che ho sempre messo al primo posto anche nel mio mandato da Sindaco. Certo è tutto molto diverso, fare il Sindaco nel comune che ami, dove hai i tuoi affetti, dove senti profondamente il senso del dovere è molto arricchente dal punto di vista umano, nonostante le difficoltà con le quali ogni giorno devo fare i conti, con responsabilità, impegno e trasparenza. A Roma si affrontano problemi complessi e la rappresentanza di porzioni di territorio con esigenze specifiche dovrebbe arricchire lo strumento legislativo attraverso un “sano” confronto, Ma ci troviamo di fronte a incoerenza e posizioni di forza a colpi di fiducia su provvedimenti importanti e determinanti per la vita di tutti i giorni di ogni italiano, di ogni famiglia, di ogni artigiano, di ogni commerciante, di ogni agricoltore, di ogni imprenditore. Servono tutte e due le esperienze per capire meglio, come diceva bene il Presidente Luigi Einaudi “Prima conoscere, poi discutere, poi deliberare” solo così si possono affrontare i problemi adottando soluzioni informate e consapevoli. Questo un Sindaco lo sa bene, ma deve fare i conti con adempimenti a volte folli soprattutto nei piccoli comuni delle Alte terre, con i tempi della burocrazia e con le difficoltà del personale e dei segretari comunali, a Roma si possono cambiare le regole ma ci vorrebbe un governo veramente vicino a quelle che sono le quotidiane necessità”.

Tornando alle “sardine” , sono nate per opporsi principalmente a Salvini, ma non è che la Meloni,  leader del suo partito, Fratelli d’Italia, usi dei toni molto concilianti nei suoi discorsi.
“Giorgia usa toni duri ma fa riflessioni serie,  approfondite ed entra sempre nel merito di ogni questione. Non esiste una frase che non abbia dietro un pensiero approfondito, studio e proposte serie. Giorgia poi ha più difficoltà per farsi valere in un mondo maschilista nel quale le donne partono sempre da un gradino più basso per il fatto di essere donne. Poi lei non dimentichi, proprio in questa provincia, che Fdi ha nei suoi programmi, soprattutto la parte sull’economia e sulle imprese, l’impronta dell’altro fondatore, Guido Crosetto. Troppo spesso sottovalutate la sua influenza morale e culturale che invece a Roma si avverte sempre”.

Secondo lei questo movimento delle “sardine” porterà a qualcosa o verrà sbranato dallo squalo della politica?
“Le ho risposto all’inizio: saranno annessi, inglobati, ospitati, nella sinistra. Serviranno intanto a provare a perpetuare il governo del pci/pds/ds/pd in Emilia e poi si vedrà. Certo che nel fenomeno ci sono due cose curiose. La prima è che siamo l’unico paese al mondo dove si protesta in piazza contro l’opposizione. La seconda è che la stampa si guarda bene dal rilevarlo”.