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Inaugurata la “Panchina rossa” a San Michele di Mondovì

2 dicembre 2019 | 16:04
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Inaugurata la “Panchina rossa” a San Michele di Mondovì
Inaugurata la “Panchina rossa” a San Michele di Mondovì
Inaugurata la “Panchina rossa” a San Michele di Mondovì
Inaugurata la “Panchina rossa” a San Michele di Mondovì
Inaugurata la “Panchina rossa” a San Michele di Mondovì

Alla presenza del vice presidente del Comitato Cri di Mondovì, Romano Cora

San Michele di Mondovì. Un applauso ha salutato domenica mattina lo scoprimento della”Panchina rossa”, simbolo del “No alla violenza sulle donne”. A sollevare il drappo con cui era coperta, Giuliana Turco, del Corpo delle Infermiere volontarie  della CRI di Mondovì e responsabile del centro di ascolto “L’Orecchio di Venere”, che ne fa parte e di Annamaria Ardissono, presidente dell’Associazione “Futuro donna” di Ceva.

Panchina voluta dal Comune di San Michele M.vì e dall’amministrazione comunale – guidata dal sindaco Domenico Michelotti – per ricordare la data del 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne. L’inaugurazione doveva avvenire lo scorso 23 novembre, ma per problemi meteorologici è slittata di una settimana. Alla cerimonia hanno partecipato anche il vice sindaco di Mondovì, Luca Olivieri, assieme alla presidente dell’Associazione nazionale dei Piccoli Comuni, Franca Biglio, ad altri amministratori del territorio ed Enrico Roà, autore del quadro che l’abbellisce. Presenti, al completo le quote rosa del Comune di San Michele: l’assessore alla Gentilezza, Serena Ivaldi, le consigliere Antonella Morra e Ivana Garelli.

Dopo gli interventi del sindaco Domenico Michelotti e di Annamaria Ardissono, dell’Associazione “Futuro Donna”, ha parlato S.lla Giuliana Turco: «L’Orecchio di Venere fa parte della rete antiviolenza della provincia di Cuneo ed è in funzione 24 ore su 24, con un numero telefonico dedicato, che permette la reperibilità di una volontaria per richieste di intervento presso il DEA di Mondovì o i Carabinieri.  Nel corso del 2019 hanno chiamato il numero di emergenza locale e il 1522 nazionale (che poi ha girato la chiamata) un centinaio di donne. Di queste – la metà italiane – ne sono state prese in carico una quarantina: 15 sono state seguite dalla psicologa e dieci dall’avvocato. Dieci (sei con figli minori) sono state accolte in una casa di accoglienza,  per 260 giorni. In funzione anche il “letto segreto”, di cui hanno usufruito anche donne di altre aree della provincia di Cuneo. L’ attività di sensibilizzazione prevenzione della violenza non si è mai fermata e si continua a svolgere con interventi nelle scuole superiori e con manifestazioni aperte alla cittadinanza».

Romano Cora, vice presidente della CRI di Mondovì: «Uno dei Principi che sottendono le azioni della Croce Rossa è quello dell’Umanità, dove si legge che la stessa: ”….. si adopera per prevenire e lenire, in ogni circostanza, le sofferenze degli uomini, per far rispettare la persona umana e proteggerne la vita e la salute…. Un principio che mi piace ricordare nella giornata del 25 novembre, per dire “NO” alla violenza sulle donne, che la Croce Rossa del Comitato di Mondovì ogni anno celebra, soprattutto per far conoscere come attraverso “L’Orecchio di Venere” porti il sostegno e non solo, a donne che si trovino in particolari casi di necessità. Quando alcuni anni fa nacque a Mondovì lo sportello per assistere le donne vittime di violenza di genere – su gemmazione di analogo sportello esistente ad Asti, che diede il consenso a utilizzare lo stesso nome, “L’Orecchio di Venere” – la Croce Rossa diede tutto l’appoggio possibile, mettendo a disposizione uno spazio della propria sede. Spazio utilizzato per incontrare proprio donne che abbiano bisogno di aiuto».

Alla momento di scoprimento della panchina hanno partecipato anche alcuni volontari del gruppo CRI di San Michele, che hanno distribuito volantini de “L’Orecchio di Venere”.