Parola di assessore, l’emodinamica resterà a Savigliano

16 novembre 2019 | 11:06
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Parola di assessore, l’emodinamica resterà a Savigliano

L’assessore regionale alla Sanità Icardi risponde, sbagliando destinatario, alla polemica suscitata dalle amministrazioni comunali di Saluzzo e Savigliano in merito all’emodinamica, servizio fondamentale per curare infarti e ischemie, che i due sindaci chiedono di far rimanere presso l’ospedale di Savigliano

Dopo le polemiche sollevate dalle amministrazioni comunali di Saluzzo e Savigliano che, preoccupate dall’apertura del nosocomio di Verduno, chiedevano un impegno preciso all’assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi in merito all’emodinamica che non vogliono venga spostata dall’ospedale di Savigliano, la risposta a stretto giro di posta dell’assessore non si è fatta attendere.

Alludendo, neppure troppo velatamente, al fatto che le due amministrazioni sono di connotazione politica di centrosinistra, Icardi ha detto che: “Capisco la diffidenza del sindaco di Savigliano che evidentemente è abituato all’annuncite dei suoi compagni di partito, spesso disattesa, e quindi non si fida delle rassicurazioni verbali, ma nel mio caso la parola ha ancora un valore e non ho difficoltà a ribadire che nel nuovo piano di riorganizzazione delle Emodinamiche piemontesi, la provincia di Cuneo avrà attivi tre servizi, 24 ore su 24, a Cuneo, Savigliano e Verduno, con quest’ultima che passa da 12 a 24 ore. La delibera regionale sarà approvata e pubblicata entro l’anno. Se tutti mi chiedessero, come fa il sindaco di Savigliano, dei servizi che hanno già e che intendiamo mantenere, il mio lavoro sarebbe molto più semplice. Ringrazio il sindaco di Fossano che ha dimostrato di avere i piedi per terra e di non farsi strumentalizzare”

Vedremo se le piccate rassicurazioni dell’assessore Icardi, che ha fatto diventare la sua risposta un discorso di appartenenza politica, basteranno agli amministratori interessati, sia al sindaco di Savigliano Giulio Ambrogio, destinatario della missiva assessorile, sia il collega di Saluzzo Mauro Calderoni, da cui era partita l’iniziativa di perorare la causa dell’ospedale di Savigliano.