
Concluso il processo in cui imputati erano gli organizzatori di un giro di prostituzione a Mondovì. Due anni e un mese la pena inflitta alla cinese che organizzava il traffico e al pensionato che si occupava degli aspetti burocratici
Cuneo. Invece che dalla Cina con furore si potrebbe ben dire da Milano con amore, anche se si tratta di quello a pagamento con prostitute. Con due condanne a due anni e un mese di carcere per sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione comminate alla 53enne di nazionalità cinese Y.W. e al pensionato 65enne italiano D.V.S. si è infatti concluso il processo per il giro di prostituzione scoperto nel 2015 a Mondovì. Il tutto era partito dall’intercettazione di una telefonata fatta dalla sorella di una delle due cinesi organizzatrici del traffico, che era sotto sorveglianza per un’altra vicenda sempre legata alla prostituzione. In più, la continua “processione” di uomini aveva destato i sospetti di una persona che abitava in uno dei due condomini dove avevano base le ragazze.
Le successive indagini della Squadra Mobile di Cuneo avevano consentito di sequestrare due appartamenti in via Bona e via Rinchiuso dove le ragazze cinesi, fatte giungere direttamente da Milano, si prostituivano, così come facevano ogni tanto le due presunte maitresse una delle quali, J.L. di 36 anni, è stata imputata, per gli stessi reati della “collega” in un diverso procedimento. Il pensionato, da parte sua, aveva il compito di occuparsi degli affitti degli alloggi, delle utenze e delle spese varie, oltre che di gestire un sito a luci rosse.
Le ragazze cinesi rimanevano a Mondovì per brevi periodi ed erano regolarmente sostituite da altre giovani costrette a prostituirsi, in un giro d’affari che secondo gli inquirenti ammontava a 4/5 mila euro al mese.