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Provincia Granda, uffici di prossimità al posto dei tribunali?

21 ottobre 2019 | 15:00
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Provincia Granda, uffici di prossimità al posto dei tribunali?

Dopo la razionalizzazione imposta nel 2013 dal Ministero della Giustizia, in molte province piemontesi, Granda compresa, sono state chiuse delle sedi di tribunale. Oggi la Regione propone il progetto “Uffici di prossimità” per ovviare a molte delle problematiche sorte dopo l’iniziativa ministeriale.

Provincia. La chiusura, avvenuta nel 2013 di dieci sedi di tribunale in Piemonte di cui tre nella Granda e cioè Alba, Mondovì, Saluzzo oltre alla la sede distaccata di Bra aveva suscitato molte polemiche. Nel 2019, nel tentativo di ovviare in qualche modo alle problematiche che la riorganizzazione degli uffici giudiziari ha comportato, la Regione Piemonte lancia il progetto “Uffici di Prossimità” finanziato nell’ambito del PON Governance, con l’obiettivo di attivare presso i Comuni e le Unioni di Comuni disponibili una rete di sportelli, per garantire ai cittadini un unico punto di accesso agli uffici giudiziari.

Potranno usufruire di questo servizio i comuni, singoli o associati e le Unioni di comuni, che si dichiarino disponibili ad assicurare l’apertura di un ufficio di prossimità, individuando proprio personale e locali idonei, secondo le modalità che saranno determinate dal modello-pilota. Per ogni sportello di raccolta delle manifestazioni di interesse sarà redatta un’apposita graduatoria per tutto il territorio Piemontese.

La manifestazione di interesse deve essere presentata dal legale rappresentante del Comune singolo o del comune capofila della convenzione o dell’Unione dei Comuni alla Regione Piemonte,Direzione Affari istituzionali e Avvocatura, Settore Rapporti con le Autonomie locali e Polizia locale, esclusivamente a mezzo pec, all’indirizzo: Autonomielocali.polizialocale@cert.regione.piemonte.it, utilizzando il modello allegato all’avviso, in tre fasi, con le seguenti tempistiche:

dal 16 al 30 ottobre 2019;

dal 3 al 17 febbraio 2020;

dall’11 al 25 maggio 2020.

Per ogni fase di apertura sarà predisposta una specifica graduatoria che sarà utilizzata in coerenza con le risorse disponibili. In caso di esaurimento delle risorse disponibili la Regione Piemonte si riserva di non procedere nell’attivazione delle fasi successive alla prima.

A voler essere pignoli, in questo progetto si individuano due punti deboli. Il primo è il fatto che i comuni o le Unioni di comuni dovranno mettere a disposizione del proprio personale, quando ne è nota la carenza già per lo svolgimento delle normali attività. Il secondo è che le amministrazioni comunali interessate dovranno garantire i collegamenti internet adeguati allo svolgimento delle attività. Se gli “Uffici di Prossimità” dovranno riguardare in particolare i comuni più disagiati, magari quelli collocati in zone montane, bisognerà ricordare alla Regione come sia critica la copertura internet, oggetto di altri progetti di intervento regionali. Non vorremmo che si arrivasse a situazioni paradossali come quelle riscontrate dalla fattura elettronica, obbligatoria, ma di difficile attuazione in molte parti della nostra provincia.