Crisi famigliari, affidi e assegni di divorzio… il commento di Anna Mantini

24 settembre 2019 | 18:32
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Crisi famigliari, affidi e assegni di divorzio… il commento di Anna Mantini

Il sistema è andato in tilt perchè la politica ha delegato ogni decisione a giudici e servizi sociali

Mantini (Lega): “Le vittime predestinate dei malfunzionamenti restano, purtroppo e tragicamente, i bambini. Bene ha fatto la Giunta Cirio a creare un assessorato regionale ad hoc e ad avviare una mappatura della situazione”

La decisione del nuovo ministro donna per la Famiglia, esponente del Pd e del governo Conte bis, di archiviare, sembra in modo definitivo, il progetto di legge del Senatore Pillon, di riforma dell’affido, si colloca in una situazione più generale in cui, soprattutto dopo le note vicende di Bibbiano che impongono riflessioni di strategia oltre i fatti specifici in corso di accertamento, la politica nelle due migliori ipotesi o naviga a vista o è completamente arenata. Il guaio, tragico, è che a pagarne il prezzo più alto sono i bambini.

Chi conosce il mio personale impegno in questo settore, dove sempre mi sono mossa senza guardare al partito di appartenenza, sa bene il mio pensiero molto scettico sui contenuti della proposta firmata dal Senatore Pillon, e sul rischio che la stessa avrebbe finito con il creare più problemi di quelli che sarebbero stati risolti, con i figli piccoli che sarebbero stati letteralmente “sballottati” fra i due genitori litiganti – dovendosi per legge alternare fra papà e mamma – e con quest’ultima collocata in una posizione subalterna rispetto all’ex partner con meno diritti e tutele economiche. Come se non fossero sufficienti i fatti di cronaca dai quali emerge che la gran parte degli omicidi avviene tra le mura di casa e hanno come vittime proprio le donne!

Allo stesso tempo, non è condivisibile la proposta della parlamentare del Pd Morani, la quale – già approvata alla Camera – si basa su una filosofia sbagliata, quella che vede la donna sempre e comunque nella parte di una profittatrice interessata solo a un assegno vitalizio dall’ex marito e a negare a quest’ultimo la gioia di riabbracciare i figli piccoli.

Beninteso: chi svolga la professione di avvocato, ogni giorno a contatto con famiglie dove le difficoltà interne fanno il paio con quelle sociali ed economiche più generali, sa perfettamente che la fine di una relazione coniugale e affettiva è un trauma ancor più per i bambini presenti nel nucleo famigliare e comporta difficoltà materiali e finanziarie evidenti per tutte le parti in causa. Questo problema però non può e non deve essere trattato penalizzando sempre e solamente la parte femminile, con una politica che decide… di non decidere e di delegare il da farsi, caso per caso, alla magistratura, per la fissazione di importo e durata degli assegni all’ex coniuge, o ai servizi sociali, spesso “arbitri assoluti” nella scelta di dove collocare il bambino.

Un segnale importante, perché anche i simboli sono sostanza, è venuto dalla nuova Giunta regionale del Piemonte, con l’istituzione di una delega assessorile ad hoc sui Bambini e la manifestazione della volontà di varare una nuova legge sugli affidi, abbinandola a controlli mirati sulle strutture pubbliche e sociali incaricati di gestirli e di scongiurare malfunzionamenti che anche qui si sono verificati e si verificano.

Un punto di partenza che, se preso con la rincorsa giusta, potrebbe far tagliare qualche primo traguardo anche nella nostra Regione.