Allevamento di conigli, Coldiretti: sì al cambiamento condiviso, no a quello imposto

31 luglio 2019 | 14:13
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Allevamento di conigli, Coldiretti: sì al cambiamento condiviso, no a quello imposto

I sistemi di allevamento più obsoleti vanno ottimizzati per garantire il benessere animale, ma serve più cautela per evitare alle imprese agricole investimenti inutili

Non sempre “cambiamento” fa rima con “miglioramento”. È il caso delle novità che coinvolgono il comparto dell’allevamento di conigli.

Le linee guida del Ministero della Salute per l’allevamento del coniglio sono state aggiornate da un gruppo di lavoro coordinato a livello ministeriale cui ha partecipato anche Coldiretti, impegnata a fornire gli opportuni rilievi e osservazioni, come la richiesta di introdurre specifiche deroghe per l’allevamento del coniglio pesante, tipico della nostra Provincia.

Tuttavia, non solo le nuove linee di indirizzo non sono state ancora approvate dalla Conferenza Stato-Regioni, ma verrà sottoposta all’attenzione degli Assessori regionali, nell’ambito della Conferenza Stato-Regioni, una diversa versione del testo contenente una modifica sui sistemi di allevamento non condivisa dal gruppo di lavoro, che potrebbe rivelarsi controproducente per la filiera.

“Concordiamo sul fatto che alcuni sistemi di allevamento siano obsoleti e debbano essere migliorati per garantire il benessere animale – spiega Roberto Moncalvo, Delegato Confederale di Coldiretti Cuneo – ma è rischioso, come abbiamo fatto notare all’Assessore regionale all’Agricoltura Marco Protopapa, adottare soluzioni non sufficientemente testate. Oltretutto, anche dal punto di vista della sostenibilità economica, non ci sono dati che supportano tali cambiamenti con cognizione di causa”.

Il comparto conta numeri rilevanti sul territorio provinciale, dove si concentra la maggior parte degli allevamenti di conigli del Piemonte, seconda Regione italiana dopo il Veneto con 200 allevamenti e oltre 700.000 capi.

Alla luce di questi numeri, dichiara Moncalvo, “occorre una fase di studio preventiva e approfondita per tutelare le nostre imprese da esborsi economici e costosi investimenti, senza che siano prima ben valutati e concertati”.