Peveragno, due appuntamenti ecologici con la Compagnia del Birùn

10 aprile 2019 | 12:07
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Peveragno, due appuntamenti ecologici con la Compagnia del Birùn
Peveragno, due appuntamenti ecologici con la Compagnia del Birùn
Peveragno, due appuntamenti ecologici con la Compagnia del Birùn
Peveragno, due appuntamenti ecologici con la Compagnia del Birùn
Peveragno, due appuntamenti ecologici con la Compagnia del Birùn

Gli eventi sono in programma il 25 ed il 27 aprile

Peveragno. Continuano gli appuntamenti «ecologici» della Compagnia del Birùn, dopo la mattina di sabato 6, dal gruppo vista come prosecuzione della iniziativa «Alla riscossa! Doumse en andì!», della fondatrice Rita Viglietti. Il momento aveva preceduto esibizione organizzata da «Gai Saber», altro attivo gruppo peveragnese, la sera precedente, a Boves, parte di ciclo su cultura e «parlate» locali.

La Compagnia si è distinta affrontando, in calze-maglie nere, coppia Grosso-Spada in testa, alla «Strehler», il tema di «Rita, Birùn e Compagnia», ossia della sua storia ed esperienza, a partire dalla scomparsa fondatrice Rita Viglietti, dello spirito che rimane fedele alle origini (fondata nel 1991).

La figura di Rita Viglietti è stata presentata intrecciata al personaggio del «debutto» della «Compagnia», e che le ha dato nome, il «Birùn». Rita era, orgogliosamente, di origini contadine. Aveva studiato e si era trovata nella Torino degli anni di femminismo e vivacità culturale, sociale e politica. In Argentina aveva visto come sopravviveva il piemontese. Aveva identificato il «peveragnese» come modo di riscoprire se stessa e comunicare con gli altri, fattore di identità e dialogo. Non è casuale la scelta che fece del «Birùn», l’orgoglioso nobile del Périgord (Charles de Gontaut), compagno d’armi e amico di Enrico di Navarra, diventato re di Francia come Enrico IV (dopo «conversione» dal calvinismo al cattolicesimo, il celebre detto «Parigi val bene una Messa»).

C’è tutto lo spirito di Rita, e della sua Compagnia, nell’orgoglio del Birùn, fatto oggetto di false accuse, che rifiuta, nonostante le suppliche vere e proprie del re, di chiedere «perdono», perché «non vi è perdono se non vi è colpa». La «Compagnia» ha voluto ribadire che ogni argomento deve essere affrontato dalle «parlate» locali, anche da quelli più complessi, come poesia, filosofia, teologia (a livello locale ce lo hanno mostrato scrittori come Antonio Bodrero, «Barba Toni», Antonio Tavella, Guido Musso, «Barba Guido», Candida Rabbia, Pietro Baccino…). La lingua è il pensiero, l’azione. Colonna sonora dell’intervento è stato Paolo Brizio, con la sua fisarmonica.

Il 25 aprile, giovedì, sarà riproposta «La Viasolada», alla quindicesima edizione, escursione non competitiva con la partecipazione del F.A.I. e la collaborazione del C.A.I. Le iscrizioni sono dalle ore 9.30 a Pradeboni. Il pranzo sarà al sacco e la cena conviviale all’arrivo alla Trattoria della Posta, preceduta da balli occitani a cura di Daniela Mandrile (percorso gratuito per i soci, a 2 euro per gli altri, convivio finale a 18 euro, 12 sino ai dieci anni.

Sabato 27 aprile tornerà «E’ ora di piantarla!», sesta edizione del «pomeriggio di riqualificazione urbana» di una via in Peveragno. Il ritrovo è fissato alle 15 in Via della Chiesa, con guanti e scarpe adatte.