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Manta, alle prossime elezioni comunali non ci sarà l’Unione Popolare Mantese

6 aprile 2019 | 14:44
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Manta, alle prossime elezioni comunali non ci sarà l’Unione Popolare Mantese

“L’UPM ribadisce il proprio giudizio negativo sull’amministrazione di Mario Guasti caratterizzata da uno strano concetto della democrazia, dalla stagione di “un uomo solo al comando”, da una assoluta mancanza di ascolto di chi ragiona in modo diverso”

Manta. Scrive l’Unione Popolare Mantese.

L’Unione Popolare Mantese non concorrerà con una propria lista alle prossime elezioni comunali. La decisione di non partecipare è stata sofferta e molto dibattuta, ma i Consiglieri comunali uscenti, appoggiati dal gruppo allargato di sostegno, hanno ritenuto che non esistessero le condizioni per la costituzione di una lista.

L’UPM era nata nel 1970 dalla voglia di cambiare Manta (fino ad allora era stata in mano alla speculazione edilizia e a interessi di parte) e dal 1974 al 2009 ha governato con impegno e serietà facendo della buona amministrazione e cercando di favorire sempre il ben-essere dei mantesi attraverso anche il loro coinvolgimento attivo e partecipe.

La storia certifica che Manta, negli anni in cui ha governato l’UPM, è stata un laboratorio civico e politico caratterizzato da alcune specificità tra le quali la tutela rigorosa del bene comune, la trasparenza amministrativa, la cura meticolosa dell’ambiente e dei luoghi di vita dei cittadini, nonché l’attenzione particolare ai settori dell’educazione e del sociale.

Il fatto che l’UPM non partecipi alle elezioni comunali non vuol dire che non sarà più presente nella vita di Manta: continuerà in forma diversa il proprio impegno, fornendo un contributo di idee sulla gestione del Comune, in tempi e modi che saranno decisi successivamente.

L’UPM ribadisce il proprio giudizio negativo sull’amministrazione di Mario Guasti caratterizzata da uno strano concetto della democrazia, dalla stagione di “un uomo solo al comando”, da una assoluta mancanza di ascolto di chi ragiona in modo diverso (sino alla palese negazione dei diritti delle minoranze) e da metodi di governo lontani anni luce dal modo di pensare
dell’UPM.