Enrico Cavallera ricorda Sandro Rulfi

29 aprile 2019 | 18:08
Share0
Enrico Cavallera ricorda Sandro Rulfi

“Spero che dal Paradiso, tra una pesca d’altura e l’altra, tu mi possa sostenere nel continuare nella strada che hai tracciato”

Scrive Enrico Cavallera (Confcommercio Cuneo).

Caro Sandro,

la tua scomparsa mi ha lasciato sgomento, basito, senza parole… Sapevo della malattia, me ne avevi parlato telefonicamente, ma non mi aspettavo che te ne saresti andato senza lasciarmi le consegne. Entrai in Confcommercio 27 anni fa e ci conoscemmo quasi subito trattando della formazione nel settore turistico-alberghiero e della ristorazione ed ospitalità.

Quante discussioni, anche accese, con il Dirigente scolastico ed i Professori dell’allora Ipsaar “Giovanni Giolitti” di Mondovì e Dronero, poi con i dirigenti del “Giolitti-Bellisario-Paire” di Mondovì e Barge, del “Virginio-Donadio” di Dronero e del “Velso Mucci” di Bra, per far in modo che associati potessero ospitare studenti in stage, ma anche quanta profonda umanità nel trattare i singoli casi quasi fossero tuoi figli e nipoti…

Ricordo con piacere le riunioni del “Comitato di Sant’Andrea”, con i tuoi amici di una vita Andreino Durando, Giovanni Sandri, Piero Basso, Carlo Faccia, Dino Odaglia, Paola Peirona, Tommaso Politano, a decidere dove organizzare la Cena di Sant’Andrea, come organizzare la lotteria per fare in modo che tutti potessero vincere qualcosa, come riempire le borse da consegnare ai partecipanti, chi si meritava di essere invitato e chi no…

Dal 2014 iniziai ad accompagnarti alle riunioni del consiglio direttivi di Federalberghi Piemonte, di cui eri vice presidente; quante persone nuove abbiamo conosciuto, quante nuove realtà territoriali e quanti chilometri abbiamo percorso insieme, sempre discutendo di quello che si poteva fare in più per la Categoria! Talvolta abbiamo anche sbagliato strada, ma non ci siamo persi del tutto, non avevamo fretta…

Sei stato il dirigente che tutti vorrebbero avere, duro ma pratico; insieme eravamo sempre in servizio, con telefonate che non conoscevano il fine settimana oppure la sera, a dirmi che bisognava parlare ed agire in un certo modo ed io a frenarti per non combinassi disastri. Eri combattivo ma anche “simpaticamente” indisponente e colorito nei confronti di chi non capiva nulla (per non dire altro).

Non hai mai tollerato chi truffa e chi permette attività abusive di qualunque tipo, in particolare nel comparto turistico-ricettivo e di tutto ciò che va ad invadere le legittime aspirazioni della Categoria. Devo ammettere, non immaginavo che te ne andassi così in fretta. Spero che dal Paradiso, tra una pesca d’altura e l’altra, tu mi possa sostenere nel continuare nella strada che hai tracciato.

Ci sentiamo presto, Enrico