Batzella: “Al via iter per riconoscimento parcheggi donne in gravidanza”

7 novembre 2018 | 15:59
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Batzella: “Al via iter per riconoscimento parcheggi donne in gravidanza”

“La mia proposta di legge approda finalmente in commissione dopo tre anni”

Cuneo. Un contrassegno di famiglia, non vincolato ad uno specifico veicolo e con valore su tutto il territorio nazionale, grazie al quale le donne in gravidanza e i genitori di bambini fino ai 3 anni potranno usufruire di parcheggi riservati. E’ questo il cuore della proposta di legge presentata dalla consigliera regionale di Movimento Libero Indipendente, Stefania Batzella, e sottoscritta da quasi tutti i consiglieri regionali, che ha iniziato oggi il suo iter legislativo in Commissione trasporti per le prime determinazioni.

Il progetto di legge regionale al Parlamento numero 185 “Modifiche al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285 (Nuovo codice della strada) e istituzione del contrassegno famiglia”, composto da cinque articoli, era stato presentato alla fine del 2015 e “finalmente – dice Batzella siamo arrivati al dunque. Dopo il via libera della Commissione andrà in Aula per l’approvazione e sarà poi trasmesso al Parlamento”.

La cornice entro cui è stata pensata la proposta di legge, sottolinea la consigliera regionale, “è quella di rafforzare le politiche attive di sostegno e tutela della maternità e delle famiglie, offrendo uno strumento – quello dei parcheggi riservati – non solo simbolico, ma anche pratico, per ridurre il disagio legato agli spostamenti del vivere quotidiano ai genitori di bambini piccoli e tenuto anche conto del fatto che spesso le donne assolvono il doppio ruolo di mamme e di lavoratrici”.  “Negli ultimi anni – dice Batzella diversi Comuni e anche alcuni centri commerciali hanno introdotto i cosiddetti ‘parcheggi rosa’ che, però, non hanno alcun valore dal punto di vista giuridico, perché non sono previsti dal Codice della strada. Pertanto, il rispetto degli spazi è ancora affidato soltanto alla cortesia e al buon senso dei cittadini. E’ necessario, quindi, introdurre alcune modifiche alla normativa nazionale per fare in modo che siano istituiti in modo uniforme su tutto il territorio nazionale e che sia possibile sanzionare chi non li rispetta o li utilizza in modo improprio”. Il progetto di legge propone, infatti, la modifica di due articoli del Codice della strada per rendere il contrassegno di famiglia uno strumento giuridicamente valido.