Alba ricorda le vittime dell’alluvione del 1994

6 novembre 2018 | 09:32
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Alba ricorda le vittime dell’alluvione del 1994
Alba ricorda le vittime dell’alluvione del 1994
Alba ricorda le vittime dell’alluvione del 1994
Alba ricorda le vittime dell’alluvione del 1994
Alba ricorda le vittime dell’alluvione del 1994

Dopo lo scoprimento della targa, il corteo ha percorso via Ognissanti e corso Piera Cillario, fino al vecchio ponte sul Tanaro dove è stata gettata una corona fiume

Alba. Sabato 3 novembre la Città ha ricordato le vittime dell’alluvione del 1994. Quest’anno una cerimonia iniziata davanti alla sede della Protezione Civile in Via Ognissanti con lo scoprimento di una targa in memoria dei coniugi Carmine Iannone e Maria Di Paola di Nichelino con su scritto “Nel 24° anniversario della tragica alluvione la Città di Alba e le associazioni di protezione civile si uniscono alle famiglie Di Paola e Iannone nel ricordo di Maria e Carmine”.

Travolti dal fiume Tanaro sulla tangenziale di Alba nella notte tra il 5 e 6 novembre del 1994, i coniugi Iannone lasciarono quattro figli: Carmen allora 19 anni, Anita 16 anni, Davide 9 anni e Alessio rimasto orfano a 3 anni.

Oggi adulti e tutti e quattro presenti alla commovente cerimonia insieme a parenti e amici della coppia, accanto al Sindaco di Alba Maurizio Marello con gli assessori Alberto Gatto, Luigi Garassino, Anna Chiara Cavallotto, Fabio Tripaldi e Massimo Scavino, vicini al capo del Dipartimento della Protezione Civile Angelo Borrelli e a numerosi volontari.

«Ringrazio per la presenza il dottor Borrelli – ha sottolineato il Sindaco Maurizio Marello – che ci onora in queste ore difficili per diverse regioni italiane che stanno vivendo l’alluvione. Noi abbiamo raccolto quella lezione facendo molte opere importanti che in questi 24 anni ci hanno protetto, almeno fino ad oggi, da un evento simile a quello del 1994. Questa cerimonia è dedicata a chi non c’è più. I danni materiali si superano. Ma chi non c’è più, chi ha avuto la vita spezzata, chi ha perso i propri cari, non ha dimenticato. Nove vittime qui ad Alba, sessantotto su tutta l’asta del Tanaro. Ogni anno una corona di fiori come gesto di comunione con quelle persone scomparse. Quest’anno una cerimonia qui all’ingresso della sede della Protezione Civile per ricordare due vittime dell’alluvione, i coniugi Iannone Di Paola che hanno perso la vita qui sulla nostra tangenziale lasciando quattro figli. Una famiglia profondamente colpita. Ci fa piacere che oggi siano qui con noi questi ragazzi perché ci aiutano ancora di più in quel ricordo».

«Vi ringrazio per avermi invitato ad essere qui oggi – ha detto il capo del Dipartimento della Protezione Civile Angelo Borrelli – per ricordare quella tragedia che ha provocato 68 morti ed ha privato questi ragazzi dell’amore e della cura dei propri genitori. Dal 1994 in poi, morti ne abbiamo visti tanti, per alluvioni, terremoti ed altre emergenze. L’ultima è quella di queste ore in sette regioni flagellate dal maltempo, nel bellunese, in Friuli, nel Trentino, in Liguria. Oltre venti morti. Questo perché il nostro territorio è fragile e non curato. Bisogna intervenire prima mettendo in sicurezza il nostro Paese e serve un sistema di allertamento che arrivi direttamente al cittadino sui telefonini, come avviene in altre parti del mondo».

Durante la cerimonia, l’assessore alla Protezione Civile Alberto Gatto ha ricordato le vittime di quella tragedia: Caterina Giobergia e Felicita Bongiovanni morte all’interno della casa di riposo Ottolenghi, Maria Magliano Sobrino e il nipotino Riccardo Sobrino travolti dall’acqua in via Piera Cillario, i coniugi Daniele Vola e Daniela Mascarello sommersi presso la ditta Aimeri, Emiliano Rossano di Macellai travolto dalla piena del Tanaro nella zona del ponte nuovo della tangenziale di Alba, i coniugi Carmine Iannone e Maria Di Paola di Nichelino morti per l’alluvione sulla tangenziale di Alba.

All’evento è intervenuto anche il presidente di Proteggere Insieme Roberto Cerrato.

Dopo lo scoprimento della targa, il corteo ha percorso via Ognissanti e corso Piera Cillario, fino al vecchio ponte sul Tanaro dove è stata gettata una corona fiume.