Su Cuneo24 l’intervista esclusiva al “Re del Barbaresco”, Angelo Gaja

Per conoscere a fondo il panorama vitivinicolo Italiano e nello specifico quello Piemontese, che ci fa onore in tutto il mondo, dobbiamo sì scoprire piccole realtà, ma non possiamo fare a meno di approfondire i Grandi.

I Grandi sono quelle aziende che portano avanti un patrimonio culturale ormai da più generazioni.

I Grandi sono quelle aziende che hanno passato momenti difficili, ma che ne sono usciti più forti di prima.

I Grandi sono quelle aziende che ci rappresentano nel mondo, in qualità, perfezione, ma sempre con umiltà e lungimiranza.

Vi racconto perciò di un Azienda con la “A” maiuscola.

Nata nelle langhe nel 1859, pur modernandosi, ha mantenuto l’artigianalità e la filosofia di produzione. Il nome è corto ma non è altro che il cognome della famiglia, impresso su ogni bottiglia, riconoscibile perché dal collo leggermente allungato.

D’altronde in questa come in molte altre scelte sono sempre stati innovatori. Due colori in etichetta: il Nero, rappresenta il passato, immutabile. Il Bianco, simboleggia il futuro. Il passato come esperienza, il futuro come obiettivo.

Credo che a questo punto abbiate capito a chi mi riferisco:

Gaja, cantina di Barbaresco attualmente con 92 ettari di proprietà e una produzione annua di circa 350.000 bottiglie. Un armoniosa realtà nel pieno rispetto dell’ambiente.

Tra le bottiglie della cantina Gaja: Sorì Tildin,Costa Russi, Darmagi, Rossj-Bas, Sorì San Lorenzo, Sperss, Cremes, Magari, Promis.

Un successo fatto di personalità, che si riflette in ogni bottiglia che pur essendo, ad esempio, della stessa annata, vitigno e fazzoletto di terra ha un sapor proprio.

Chi meglio di Angelo Gaja, in azienda dal 1961 e tutt’oggi al vertice, ci può parlare dell’azienda? Ecco quindi che per la Rubrica Vino e Dintorni, nella giornata di domani (domenica 5 agosto), Cuneo24.it pubblicherà un’intervista esclusiva di Angelo Gaja. Non perdetela!

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