“Nonna tracciò il mio percorso: fare, saper fare, saper far fare, far sapere”: l’intervista ad Angelo Gaja

5 agosto 2018 | 09:57
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“Nonna tracciò il mio percorso: fare, saper fare, saper far fare, far sapere”: l’intervista ad Angelo Gaja

Il “Re del Barbaresco” si racconta a Cuneo24

Come anticipato nella giornata di ieri, abbiamo intervistato il “Re del Barbaresco”, Angelo Gaja.

Il suo cognome ha tanti significati, Piacere, Qualità, il Re del Barbaresco per i francesi, ma per Lei che cosa significa essere Gaja?
Essere figlio di Giovanni Gaja e nipote di Clotilde Rey: loro avevano seminato, ed io ho potuto raccogliere.

La famiglia è la parte più importante di noi. Ha un ricordo della “nonna Clotilde Rey” in particolare?
Mi voleva artigiano e per diventarlo tracciò il percorso a tappe che avrei dovuto affrontare: fare, saper fare, saper far fare, far sapere.

Quali sono tre momenti importanti nella vita di Angelo ragazzino, Angelo cosciente del proprio futuro e Angelo Gaja.

Di Angelo ragazzino non ricordo proprio. Da adulto ho presto imparato che il vino è un eccellente mezzo per esprimermi, fare sapere da dove vengo e con chi accompagno il mio percorso, onorare la storia che ho alle spalle, celebrare la mia terra …

Più volte nei suoi discorsi e nelle interviste viene nominata la passione, la lungimiranza. Che cosa signiifica fare viticoltura e quali sono i consigli per i giovani professionisti del settore?
Nessun’altra bevanda è così ricca di cultura come il vino. Il consiglio è di imparare a trasformare in privilegio l’attività di produttore di vino nelle Langhe. Prima di noi si applicarono a produrlo Cavour, ed Einaudi, a narrare dei nostri luoghi e della nostra gente furono Pavese, Fenoglio…, Paolo Desana, casalese, spese la vita a proteggere la legge che aveva voluto e nel 1966 istituiva le Denominazioni di Origine della quale oggi godiamo i vantaggi, ed molti altri ancora … I riconoscimenti internazionali di oggi ai vini dell’albese hanno radici lontane. Il privilegio di oggi ? il produttore deve avere consapevolezza della possibilità che ha di tenere un piede nel vigneto, in natura, e l’altro nel mondo.

In questi anni il vino italiano ha subito forti cambiamenti e sarà sempre in continua evoluzione. Ci sono stati momenti difficili, decisioni non facili da prendere perché contro le richieste del mercato, che però poi hanno pagato?
I momenti difficili si erano vissuti in occasione degli scandali grandi e piccoli che costellarono in passato il cammino del vino italiano. Per liberarsi dei quali crebbero i controlli sui processi e sulla qualità e con essi la foltissima burocrazia che vorremmo vedere allentata; senza dimenticare che i controlli severi permisero al vino italiano di ripulirsi delle frodi e delle sofisticazioni che dilagavano in quel particolare contesto storico.

Dopo il Piemonte si è diretto in Toscana e come ha ammesso Lei facendo una scelta di opportunità, ora si trova in Sicilia valorizzando già solo con il suo arrivo i vini del Vulcano, ma perché il versante sud-ovest, quale sfida la attende e cosa si aspetta?
Non ho scelto di andare da solo a produrre vino sul vulcano, ma accompagnato ad un partner siciliano, Alberto Graci, che ha cantina a Passopisciaro, versante Nord-Est, sul quale già si affollano in confronto un centinaio di cantine. Sembrava una scelta troppo ovvia. Perchè non giocarcela invece sul versante Sud-Ovest che si crede più sfigato ? ll tempo dirà.

Nella Visita con sua moglie nell’ azienda piemontese ho notato la quasi completa assenza di meccanizzazione, quali sono i vantaggi di questo sistema di produzione?
Non le è stato possibile notare… perche’ non sono molte e non le teniamo in vista, senza volerle nascondere.

Sicuramente Lei è l’immagine dell’azienda e questo è uno dei punti di forza, ma come considera l’appoggio di sua moglie Lucia?
Oltre alla consuetudine è anche il marketing ad imporre all’azienda di identificarsi in un soggetto. E’ una semplificazione ingannevole, perchè si scorda del lavoro prezioso di Lucia, dei contributi di Gaia e Rossana e dei collaboratori capaci, dei ristoratori ed enotecari che ci premiano allorché scelgono i nostri vini…