Lunedì 5 maggio si svolgerà al Salone delle Conferenze della Biblioteca la conferenza dedicata alla prevenzione e alla cura
Lunedì 5 maggio 2025 alle ore 17,30 presso il Salone delle Conferenze della Biblioteca di Ceva si terrà una importante conferenza volta a fornire alla cittadinanza dei suggerimenti pratici sulla prevenzione e sulla cura dell’osteoporosi.
Interverranno la dr.ssa Ines Meineri, endocrinologa, il dr. Alessandro Domenico Quercia, nefrologo, Stefano Pelazza fisioterapista, medici di ASL CN1, Filippo Ferreri medico di medicina generale e la dr.ssa Maria Chiara Dante, dietista. L’Avo di Mondovì da tempo si occupa di promozione della salute, attraverso iniziative di informazione sulle patologie più comuni e diffuse nella popolazione, con il fine di contribuire a prevenirle e a curarle adeguatamente.
Il commento di Giuseppe Bertone, Presidente dell’Avo di Mondovì: «Oltre alle consuete attività dei nostri volontari nell’assistenza ai pazienti in ospedale e alle persone anziane nelle case di riposo, nei centri diurni e al loro domicilio, da qualche tempo, con la collaborazione di specialisti sanitari, proponiamo degli incontri con la popolazione volti a fornire le notizie fondamentali per prevenire e curare i mali che ci assillano con maggiore frequenza».
L’ osteoporosi, malattia metabolica dell’osso, rappresentata sovente come un ladro silenzioso che ruba minerale alle ossa, è certamente una tra le affezioni più diffuse, primariamente, tra le donne in particolare dopo la menopausa, ma anche tra gli uomini.
Con lo slogan della conferenza “Mi piego ma non mi spezzo”, gli organizzatori intendono dire che seppur insidiosa, l’osteoporosi può essere prevenuta anche con opportuni stili di vita da seguire nella vita quotidiana, con l’assunzione della vitamina D naturalmente sprigionata dal sole, e con una corretta alimentazione. Ma molto di più diranno i medici che intratterranno i partecipanti alla conferenza, spiegando loro su quali strumenti e metodi diagnostici la medicina moderna può contare per intercettare il “ladro silenzioso” che cerca di insinuarsi nelle nostre ossa, nel nostro apparato scheletrico, riducendone la consistenza e la robustezza, tanto da non reggere più il peso del corpo fino a piegarlo e sovente a spezzarlo. Numerose, infatti, soprattutto con la progressione dell’età, sono le cadute che provocano fratture, le più abituali al femore, con conseguenze spesso invalidanti, talvolta anche mortale.
L’Avo monregalese nell’area del cebano e’ presente con i suoi volontari nell’ ospedale di Ceva, nel Centro diurno, nella Comunità ed inoltre nella Rsa di Mombasiglio.