Decreto Flussi, Lauria: “incentiva la schiavitù moderna e abbandona i giovani italiani”
“Un provvedimento miope e irresponsabile, che ignora la realtà sociale del Paese e sacrifica l’interesse nazionale in nome della convenienza economica di pochi”, spiega il responsabile nazionale Enti Locali e segretario regionale del Movimento Indipendenza!
Scrive Beppe Lauria, responsabile nazionale Enti Locali e segretario regionale del Movimento Indipendenza!
Il Decreto Flussi è un errore strategico: così si incentiva la schiavitù moderna e si abbandonano i giovani italiani.
Il Movimento Indipendenza respinge con decisione il contenuto e l’impostazione dell’ultimo Decreto Flussi, che prevede l’ingresso di 500.000 lavoratori extracomunitari in tre anni. Un provvedimento miope e irresponsabile, che ignora la realtà sociale del Paese e sacrifica l’interesse nazionale in nome della convenienza economica di pochi.
Nel frattempo, migliaia di persone si trovano già in Italia in condizioni di irregolarità, spesso senza requisiti certi per il riconoscimento dell’asilo o della protezione internazionale. L’Italia continua ad accogliere nuovi ingressi senza avere il coraggio di affrontare con serietà e rigore la gestione di chi è già sul territorio.
La nostra proposta è chiara: Censimento immediato e controlli rigorosi per verificare chi ha effettivamente diritto a restare. Espulsione rapida e certa per tutti coloro che risultano privi di titolo di soggiorno. Rimpatrio coatto e automatico per chiunque, tra i cittadini stranieri, si renda responsabile di reati gravi, in particolare contro la persona, il patrimonio o l’ordine pubblico. Non è accettabile che soggetti pericolosi continuino a circolare liberamente sul nostro territorio nel nome di formalismi giuridici. Serve una riforma delle procedure per l’espulsione, che renda effettiva e immediata l’uscita dal Paese di chi rappresenta una minaccia per la sicurezza dei cittadini.
A tutto ciò si aggiunge un paradosso drammatico: ogni anno centinaia di migliaia di giovani italiani – diplomati, laureati, formati a spese dello Stato – emigrano, stanchi di stipendi indecenti e di condizioni di lavoro degradanti. Lo Stato non risponde con investimenti o con politiche di valorizzazione del lavoro, ma sostituisce questi giovani con manodopera straniera a basso costo, legittimando di fatto un sistema di sfruttamento legalizzato.
Il Decreto Flussi, così concepito, non è uno strumento di programmazione, ma un atto di sottomissione agli interessi economici delle imprese che rifiutano di garantire salari equi e diritti ai lavoratori. Si promuove una nuova forma di schiavitù moderna, che impoverisce il tessuto sociale, aggrava la precarietà e svilisce il valore stesso del lavoro.
Il Movimento Indipendenza chiede: una moratoria su nuovi flussi migratori fino a che non verrà ristabilito l’equilibrio interno. Una politica del lavoro centrata sui cittadini italiani, con salari adeguati, diritti certi e tutele reali. Espulsioni immediate per i soggetti pericolosi e lotta senza ambiguità all’illegalità e al degrado. Non possiamo più permettere che l’Italia diventi una piattaforma logistica per interessi altrui. Serve una svolta politica, culturale e morale.