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DISORDINI NELLA CASA CIRCONDARIALE |
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Sette detenuti in rivolta nel carcere di Cuneo Cerialdo

9 giugno 2025 | 11:49
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Sette detenuti in rivolta nel carcere di Cuneo Cerialdo
Casa circondariale di Cuneo

I rivoltosi  hanno messo a soqquadro una sezione del carcere. L’OSAPP elogia il personale intervenuto in modo rapido e professionale e denuncia la cronica carenza di organico.

Cuneo. Nella serata di domenica 8 giugno, la Casa Circondariale di Cuneo Cerialdo è stata teatro di un grave episodio di disordine interno. Sette detenuti – tre italiani e quattro stranieri, ristretti a regime ordinario e già da giorni sotto osservazione per comportamenti facinorosi – hanno scatenato un’azione di devastazione all’interno della saletta della socialità. A diffondere la notizia il sindacato OSAPP con una nota.
I reclusi, secondo quanto appreso, hanno distrutto i sanitari presenti, armandosi con i cocci di ceramica nel tentativo di scatenare una vera e propria rivolta e minacciare gli altri presenti.  La situazione, potenzialmente esplosiva, è stata tuttavia gestita con eccezionale tempestività ed efficacia dal personale di Polizia Penitenziaria, sapientemente coordinato dal Comandante del Reparto.
«Grazie alla professionalità, al sangue freddo e alla prontezza d’intervento degli agenti – rileva ancora la nota di OSAPP – la situazione è stata rapidamente circoscritta, evitando conseguenze ben più gravi per la restante popolazione detenuta e per il personale in servizio.  I sette facinorosi sono stati immediatamente isolati e trasferiti in reparti idonei, per ripristinare l’ordine e garantire la sicurezza dell’istituto».
Leo Beneduci, Segretario Generale dell’OSAPP (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria), ha commentato l’accaduto con fermezza: «Quanto accaduto a Cuneo è l’ennesima dimostrazione dell’impegno straordinario della Polizia Penitenziaria, che continua a operare con senso del dovere e abnegazione nonostante la cronica carenza di organico e di mezzi. Il personale lavora ogni giorno in condizioni difficilissime, rappresentando un baluardo fondamentale per la sicurezza interna e per la collettività».