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Peveragno, gli stupendi “Tre giorni di giugno” del Birùn

18 giugno 2025 | 09:46
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Peveragno, gli stupendi “Tre giorni di giugno” del Birùn

Come da tradizione, il terzo weekend di giugno ha lasciato spazio alla rassegna “Assaggi”, tra spettacoli e merenda sinoira conclusiva svoltasi domenica 15 giugno

Da più di trent’anni a Peveragno il terzo fine settimana di giugno è dedicato al teatro e alla musica della Rassegna “Assaggi” organizzato dalla Compagnia del Birùn APS.  Dal titolo della rassegna di quest’anno “Assaggi 2025 – In contrasto”, gli incontri proposti hanno avuto l’obiettivo, come premesso dagli organizzatori, di «dimostrare che mettere cose, persone, pensieri e contesti diversi in contrasto non significa per forza farli entrare in conflitto. Se ne possono semplicemente mettere in evidenza le diversità per lavorare insieme a beneficio di tutti. Sta a ognuno di noi scegliere e fare la differenza».
Venerdì sera 13 giugno, contrariamente al solito, non faceva freddo neppure nel Cortile Ambrosino dove è andata in scena lo spettacolo teatrale ospite «Senti? I bambini, mai stanchi, ridono…» a cura della Compagnia  bovesana “Gli Episodi”, con la regia di Elide Giordanengo (che lunga collaborazione vanta col Birùn». Con grande efficacia teatrale e senza sbavature,  lo recita ha narrato le vicende di una delle famiglie ebree che, passando da Saint Martin de Vésubie, giunsero nelle nostre valli. «Molti di loro finirono nei campi di concentramento nazisti». La famiglia di Walter Greve (sua moglie Johanna, e dei loro due figli Ludwig, da tutti chiamato Lutz, ed Evelyn) erano ebrei, ma tedeschissimi… Si trovarono emarginati dalle leggi razziali naziste, perseguitati, costretti a migrare (accolti in Francia dopo tentativo a Cuba, rifiutati da tutti). «Ludwig, sopravvissuto, ha scritto poesie. I testi sono stati tratti dal suo libro “Storia di una gioventù”, in cui con nitidezza racconta il suo viaggio, e quello della sua famiglia, con la disarmante lucidità dei bambini nei confronti della cattiveria umana».
Tra i protagonisti vi eran vari bambini peveragnesi dei laboratori della «compagnia»…
Sabato sera 14 giugno, sempre nel Cortile Ambrosino, ha replicato lo spettacolo teatrale «Futuro remoto – Il maggiore Toselli e il colonialismo italiano dell’Ottocento in Africa Orientale» a cura delle registe Gabriella Bordin ed Elena Ruzza con la collaborazione artistica di Maria Abbebù Viarengo. Prodotto nel 2024 (investendo soldi risparmiati durante la “chiusura pandemica”, ndr) dalla “Compagnia del Birùn” lo spettacolo è nato dal progetto dell’associazione in collaborazione con “Almateatro” di Torino e dal laboratorio teatrale sulla figura del personaggio storico peveragnese Pietro Toselli, maggiore pluridecorato che partecipò alle guerre di conquista coloniale dell’Italia contro l’Eritrea alla fine dell’Ottocento, lasciando la vita contro gli “abissini”, traslato e seppellito nel locale cimitero). Ben si vede il particolare «Tocco Birùn», nello stile comunicativo, ed ogni nuova messa in scena ha qualche ritocco, qualche cambiamento e miglioramento. È trionfo della scommessa della presidente Simona Grosso, che lo ha fortemente voluto. Il progetto sul «colonialismo», che sembrava (forse davvero solo «sembrava») affrontare un argomento legato al passato, ha mostrato che gli spunti e le riflessioni che ne scaturiscano son di assoluta attualità, tra prese di posizione politiche, discorsi popolari e famigliari.
Si è terminato nel pomeriggio di domenica 15 giugno, risparmiato dai temuti temporali, nonostante le nubi, sulla Collina di San Giorgio, «luogo del cuore» del «Birùn», con merenda sinoira sul prato della cappella, viveri a discrezione dei partecipanti, «salita al prato a piedi ed autonoma», «fontana di acqua potabile in loco». Il serale spettacolo, «Ogni san Giorgio ha il suo drago», ha, di nuovo, avuto l’inconfondibile «Tocco Birùn», nella ironia, anche dissacrante, nella coralità, nella ricerca di storia e tradizioni. Gli «interventi teatrali», e le letture, son stati dei partecipanti al «Laboratorio di teatro fisico», a cura della regista Silvana Scotto, organizzato dalla Compagnia. È stato accompagnato da musica occitana con i «Catafolk», con la partecipazione di «Calidè» di «Prismadanza APS».
Il prossimo appuntamento col «Birùn» sarà sabato 2 agosto, alle 16, al Monstero di San Biagio di Mondovì, con la nuova rappresentazione dello spettacolo dedicato allo scomparso prete e biblista, parroco di Prato Nevoso, don Giovanni Giorgis, per la regia di Elide Giordanengo, «I suoi raggi arriveranno anche qui».