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ITS post diploma, Calderoni (PD): “La Granda resta indietro, la Regione intervenga”

13 giugno 2025 | 14:55
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ITS post diploma, Calderoni (PD): “La Granda resta indietro, la Regione intervenga”
Mauro Calderoni - Foto Doriano Mandrile

Il consigliere regionale Mauro Calderoni presenta una interrogazione alla Giunta regionale per chiedere come mai nella provincia di Cuneo non siano attivi i corsi post diploma degli Istituti Tecnici (o Tecnologici) Superiori nonostante l’elevata densità di imprese e la forte vocazione industriale

Mauro Calderoni, consigliere regionale del Partito Democratico, ha depositato il 10 giugno un’interrogazione urgente per portare all’attenzione della Giunta regionale il grave squilibrio territoriale nell’offerta formativa degli “Its Academy – Istituti tecnologici superiori” in Piemonte, con particolare riferimento alla provincia di Cuneo.
«Gli Its rappresentano una straordinaria opportunità per i giovani diplomati e per il tessuto produttivo locale – spiega Calderoni –. Peccato che, a oggi, la provincia di Cuneo sia di fatto esclusa da questa rete formativa, mentre il grosso dell’offerta si concentra nell’area metropolitana torinese e in poche altre zone».

Nella sua interrogazione, Calderoni denuncia la mancanza di sedi operative degli Its nel Cuneese, nonostante la forte vocazione industriale e manifatturiera del territorio, e richiama il confronto con altre regioni – come Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto – che hanno invece puntato su una presenza capillare degli Its in tutti i capoluoghi di provincia.

«La nostra provincia – aggiunge il consigliere – vanta un’elevata densità di imprese, una forte propensione all’export e una marcata richiesta di profili tecnici specializzati. Ignorare questi dati significa penalizzare i nostri giovani e le nostre aziende».

Calderoni chiede alla Giunta di rivedere i criteri di programmazione dei corsi Its, premiando l’attivazione di nuove sedi anche fuori Torino e destinando parte delle risorse disponibili – 3,74 milioni di euro previsti per il biennio 2024–2026 – a iniziative che favoriscano l’equilibrio territoriale.

Infine, l’interrogazione sollecita un chiarimento sulle modalità con cui sono stati valutati i fabbisogni locali prima di definire l’offerta regionale, e propone un cambio di passo: «La Regione non può continuare a ignorare la seconda provincia del Piemonte per estensione e forza produttiva. Serve un investimento deciso per garantire pari opportunità di accesso alla formazione post-diploma a tutti i ragazzi del territorio».