Primo maggio: a Fossano CGIL, CISL e UIL unite per la sicurezza sul lavoro

A moderare l’evento è stata Alessia Comba, operatrice Femca Cisl Cuneo, che prima di dare avvio agli interventi ha spiegato il significato della scelta di Fossano come luogo della manifestazione perché proprio qui, il 16 luglio 2007, persero la vita cinque lavoratori nella tragedia del Molino Cordero.
È stato un Primo Maggio all’insegna dell’unità quello celebrato oggi a Fossano, dove CGIL, CISL e UIL si sono ritrovate insieme sotto lo slogan “Uniti per un lavoro sicuro”. La mattinata si è aperta con un minuto di silenzio in ricordo di Sara Sevega, giovane infermiera dell’Ospedale di Mondovì e delegata Cgil, scomparsa mercoledì all’età di 42 anni.
A moderare l’evento è stata Alessia Comba, operatrice Femca Cisl Cuneo, che prima di dare avvio agli interventi ha spiegato il significato della scelta di Fossano come luogo della manifestazione perché proprio qui, il 16 luglio 2007, persero la vita cinque lavoratori nella tragedia del Molino Cordero.
Dopo il saluto istituzionale del Sindaco Dario Tallone, hanno preso la parola i Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza Territoriali (RLST). Per la CISL è intervenuto Gerlando Castelli, che ha sottolineato il ruolo centrale della prevenzione per garantire ambienti di lavoro sicuri. Il comizio è proseguito con gli interventi dei tre Segretari Generali di Cgil, Cisl e Uil, che hanno ribadito l’impegno comune dei sindacati nella tutela dei diritti e della sicurezza dei lavoratori.
Il Segretario generale Cisl Cuneo Enrico Solavagione nel suo intervento forte e coinvolgente ripetutamente interrotto da applausi ha ricordato: “basta litanie insopportabili ogni volta che c’è un morto sul lavoro, è tempo di agire tutti insieme sindacati/politica/imprenditori su questa materia non ci possono essere pregiudizi o divisioni ideologiche” e poi ancora “ma che razza di paese è mai quello che rimane inerte mentre muoiono oltre 1000 lavoratori all’anno”. In un sventolio di bandiere ha proseguito: “abbiamo le idee chiare e proposte fattibili e responsabili, prevenzione/formazione, maggiori controlli ispettivi ed assunzione di personale, usare la tecnologia e l’intelligenza artificiale a supporto della programmazione”. “I numeri dei decessi e degli infortuni su questa provincia – ha proseguito Solavagione, sono impietosi, 7655 ecco perché oggi da questa piazza siamo chiamati ad un dovere supremo, quello di unire le forze, di costruire insieme una strategia di contrasto, prevenzione e repressione”. In chiusura: “vanno sostenute nuove forme di partecipazione che diano ai delegati maggiori poteri”. Non è mancato un passaggio sulla contrattazione pirata: “va ostacolata la moltiplicazione di organizzazioni spregiudicate e non rappresentative fautori della contrattazione “pirata” tese a fare di formazione e prevenzione mero terreno di guadagno, mettendo a rischio la salute e la sicurezza degli occupati” e poi un invito al Governo “l’avanzamento Inail che ogni anno viene assorbito dallo Stato per coprire il debito pubblico venga utilizzato per prevenzione e sicurezza, sono soldi dei lavoratori e delle Imprese”. Infine: “inasprire le sanzioni e viceversa sistemi premianti per quelle aziende virtuose che mettono la sicurezza tra le priorità”.
Il segretario di CGIL CuneoPiertomaso Bergesio ha ricordato l’importanza di investire sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e sulla prevenzione, attraverso la formazione e l’incremento degli organi preposti al controllo, ribadendo che non ci può essere progresso senza giustizia sociale e diritti per tuttə: “Attraverso le leve democratiche messe a disposizione dalla nostra Costituzione è necessario promuovere azioni che consentano di mettere in discussione il sistema basato su precarietà, lavoro povero e scarsa sicurezza che favorisce infortuni e morti sul lavoro. Dove non c’è buon lavoro, non ci può essere sicurezza”.
“Oggi la celebrazione – ha dichiarato a margine dell’evento il sindaco Dario Tallone – si è intrecciata indissolubilmente con il ricordo della tragica esplosione al Molino Cordero, avvenuta diciotto anni fa. Un evento che ha segnato profondamente la nostra comunità, strappando alla vita Valerio Anchino, Mario Barale, Antonio Cavicchioli, Massimiliano Manuello e Mario Ricca. Erano le 14.35 del 16 luglio 2007 quando quelle terribili esplosioni cambiarono per sempre la nostra città. Cinque famiglie non videro più rientrare a casa i propri cari dopo il lavoro. Morire sul luogo di lavoro è intollerabile e, purtroppo, accade ancora troppo spesso. Il mio appello oggi è rivolto a tutti i livelli istituzionali affinché facciano tutto ciò che è in loro potere per evitare simili tragedie. Il primo articolo della Costituzione costituisce il pilastro su cui poggia l’architettura dei principi della nostra democrazia e della nostra civiltà. Il lavoro è misura di libertà, di dignità, un contributo fondamentale alla comunità. E la premessa di tutto è la sicurezza sul lavoro, una battaglia che portiamo avanti da tempo. “Vorremmo che intorno a questa necessità si mobilitasse il fronte più ampio, un patto di alleanza tra istituzioni, società civile, forze sociali ed economiche, per sottolineare con forza l’impegno a combattere un flagello che sconvolge la vita di troppe famiglie, rappresenta un’umiliazione per il mondo delle imprese e una sconfitta per chi, producendo beni e servizi, vede la propria attività sfigurata da queste morti. Grande impegno va messo in campo nell’applicazione di tecnologie moderne per proteggere il lavoro. È uno sforzo da veicolare anche attraverso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che rende disponibili risorse significative. Anche una sola morte rappresenta un costo umano e sociale inaccettabile. Il lavoro è strumento di progresso e di affermazione delle persone, non un gioco d’azzardo potenzialmente letale, ringrazio il Governo, oggi rappresentato dal Senatore Giorgio Bergesio, per porre quotidianamente l’attenzione su questo importante tema… All’Italia serve il lavoro di tutte e di tutti. Ognuno deve fare la propria parte: anzitutto le istituzioni, ma con loro le grandi aziende, le piccole e medie imprese, i sindacati, il Terzo settore, i professionisti, la vasta e articolata realtà del lavoro dipendente e di quello autonomo… In questo Primo maggio, che ritrova le persone riunite per affermare il valore del lavoro, desidero inviare un saluto alle Confederazioni sindacali la CGIL, CISL e UIL delle segreterie provinciali, che con lo slogan ‘Uniti per un lavoro sicuro’ hanno scelto Fossano ed esattamente il luogo più significativo della nostra città” ed ha concluso: “Il Primo maggio è un buon giorno per celebrare i valori iscritti nella nostra Costituzione. Valori che tocca a tutti noi far vivere ogni giorno. Viva l’Italia del lavoro”.