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Cuneo, Marcello Cavallo lascia il Miac: “Conclusa la missione”

16 maggio 2025 | 16:32
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Cuneo, Marcello Cavallo lascia il Miac: “Conclusa la missione”
Cuneo, Marcello Cavallo lascia il Miac: “Conclusa la missione”

Il Presidente e amministratore del Miac ScpA, il Mercato Ingrosso Agroalimentare di Cuneo abbandona il suo incarico. Si apre un nuovo scenario nella governance del consorzio. 

Marcello Cavallo ha rassegnato le dimissioni irrevocabili da presidente e amministratore del Miac ScpA, il Mercato Ingrosso Agroalimentare di Cuneo. Parrebbe una decisione meditata da settimane, che apre un nuovo scenario nella governance del consorzio e arriva in un momento delicato per il futuro della struttura, al centro di un confronto politico e istituzionale sulla sua missione e sul suo rilancio.
«Abbiamo chiuso il 2024 con un bilancio sostanzialmente positivo – ha dichiarato Cavallo – e un patrimonio economico importante, senza aver intaccato le risorse esistenti». In cinque anni di mandato, ha sottolineato di aver guidato un processo di profonda ristrutturazione del patrimonio immobiliare, portando a termine la dismissione di un’area non strategica, regolarizzando contratti e situazioni amministrative e promuovendo il Polo Agrifood, fiore all’occhiello dell’innovazione agroalimentare piemontese, con 180 soci a livello regionale.
Cavallo lascia un ente in salute, ma in transizione. «Molto è stato fatto, ma molto resta da fare. Occorrono nuove energie e grande entusiasmo», ha scritto nella sua lettera, ringraziando i soci, le università coinvolte e in particolare la direttrice Cristina Allisiardi e il vicedirettore Dario Vallauri«per visione e spirito di abnegazione».
La decisione di Cavallo giunge mentre la Regione Piemonte, per voce dell’assessore all’Agricoltura Paolo Bongioanni, ha chiesto un ripensamento della mission aziendale per «garantire continuità e rilancio progettuale». Due le ipotesi allo studio, illustrate in una lettera inviata ai soci.
Il primo scenario prevede la riqualificazione dell’area Miac, la cessazione definitiva della commercializzazione del bestiame, lo sviluppo del Polo di Innovazione e l’avvio di un incubatore per startup, insieme a una valorizzazione degli spazi tramite locazioni o progetti rendicontabili. Un cambio di passo che comporterebbe anche un maggior coinvolgimento economico e politico da parte dei soci.
La seconda ipotesi, più drastica, contempla il commissariamento del Miac, la scissione e cessione del Polo Agrifood alla fondazione Agrion e un confronto sindacale sul personale.
Entro fine mese è prevista una riunione decisiva: i soci dovranno scegliere tra la rifondazione del Miac o una sua parziale dismissione.