In Valle Gesso inaugurato il bivacco Campia-Gandolfo

“Con questa nuova intitolazione ricomponiamo idealmente una grande cordata dell’alpinismo cuneese”
In tanti – più di sessanta – sono saliti la mattina di ieri (martedì 13 agosto) nell’alto vallone del Dragonet (Valle Gesso), per assistere alla cerimonia con la quale il bivacco Gandolfo è stato ribattezzato Campia-Gandolfo.
Alcuni non sono arrivati alle meta: sebbene la sede del sentiero fosse stata accuratamente ripulita grazie all’intervento dell’Aib di Borgo San Dalmazzo, volontari, Soccorso Alpino, operai forestali della Regione Piemonte e della squadra tecnica delle Aree Protette delle Alpi Marittime. Il percorso, molto ripido e che prevede anche il superamento di due risalti rocciosi attrezzati con corde fisse, resta decisamente selettivo e, come l’occasione ha ulteriormente dimostrato, può essere affrontato esclusivamente da escursionisti esperti. Va ricordato, inoltre, che l’itinerario è vietato ai cani.
L’evento, organizzato dal Club Alpino Accademico Italiano, sezione proprietaria della struttura (che per l’occasione si è impegnata in puntuali interventi di manutenzione, seguiti in particolare dal membro cuneese Anselmo Giolitti), si è aperto con un intervento di Fulvio Scotto, presidente del gruppo occidentale del CAAI, che ha illustrato le figure di Campia e Gandolfo e le principali tappe che portarono alla costruzione del bivacco (completata nel 1970). Un progetto fortemente voluto da Matteo Campia, il più forte scalatore cuneese in azione nel periodo tra le due guerre, per ricordare il suo fedele compagno di avventure alpine, scomparso nel 1961. “Con questa nuova intitolazione – ha sottolineato Scotto al termine del suo intervento – ricomponiamo idealmente una grande cordata dell’alpinismo cuneese”.