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Cimice asiatica: per combatterla si mettono in campo gli insetti

10 luglio 2024 | 08:31
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Cimice asiatica: per combatterla si mettono in campo gli insetti
Una cimice

Maxi operazione di lotta biologica a impatto ambientale zero da parte della Coldiretti di Cuneo. Sperimentazione in 76 aziende operanti in 37 Comuni delle Province di Cuneo, Torino ed Alessandria

La Coldiretti Cuneo sta effettuando una sperimentazione in 76 aziende operanti in 37 Comuni delle Province di Cuneo, Torino ed Alessandria e rilascerà 72.000 insetti per combattere la cimice asiatica.
“Un’operazione di lotta biologica – spiega l’organizzazione degli agricoltori in una nota – dalle dimensioni e ricadute imponenti, la più estesa a livello nazionale, che nella Granda ha interessato il Monregalese, il Cebano, il Fossanese, il Saluzzese, l’Albese e il Braidese, in aree attentamente selezionate dai nostri tecnici a seguito del monitoraggio dei cicli biologici delle cimici, unito alla ponderazione delle condizioni climatiche e del terreno”.

L’operazione è stata resa possibile grazie al contributo della Camera di Commercio di Cuneo, in seguito alla sperimentazione avviata alcuni anni fa in Alta Langa, dove le aziende corilicole hanno adottato integralmente la lotta biologica, eliminando i trattamenti chimici come l’uso di insetticidi, e rilasciando l’Anastatus bifasciatus allevato da una biofabbrica italiana.

Spiega Franco Ramello, Capo area tecnico-economica di Coldiretti Cuneo: “Si tratta di un insetto predatore delle cimici sia indigene che asiatiche. Il primo rilascio in campo di Anastatus bifasciatus in Italia risale al 2019, effettuato da Coldiretti Cuneo e Università di Torino in un noccioleto a Cherasco, nell’ambito di un progetto promosso dalla Fondazione CRC”.

L’operazione di rilascio in campo degli insetti – spiegano ancora dalla Coldiretti – è stata possibile grazie alla collaborazione con le imprese agricole del territorio, in prima linea nell’adottare soluzioni concrete contro le infestazioni di cimici, muovendosi nel pieno rispetto dell’ambiente, a salvaguardia della qualità dei raccolti e con benefici per l’intera collettività poiché le cimici hanno ormai colonizzato ogni spazio, dalle campagne alle città. “L’obiettivo è ridurre al minimo, senza utilizzo di prodotti fitosanitari, l’incidenza dei danni da cimice asiatica che da anni desta grande apprensione tra gli agricoltori del settore corilicolo, ma anche tra quelli degli altri comparti, cerealicolo, ortofrutticolo, florovivaistico e vitivinicolo, senza dimenticare i legumi e i castagneti”.