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La Festa delle Leve 2024 di Boves

3 aprile 2024 | 07:59
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La Festa delle Leve 2024 di Boves
[foto di Adriano Toselli]

Protagonisti, tra tanti, son stati un «classe 1919» ed il parroco don Bruno Mondino, classe 1959, sessantacinquenne

Come tradizione ultracentenaria, ritornata dopo la «pandemia», la «Festa delle leve» bovesane 2024 è stata fissata per il giorno di «Pasquetta», «Lunedì dell’Angelo», giorno dopo Pasqua, quest’anno il 1° aprile (giornata di sole, dopo tante piogge e pioggiarelle dei giorni precedenti). Come sempre hanno organizzati i quarantenni, quindi, stavolta, i «classe 1984» (presidenti Zamira Giordano e Claudio Giorgis), con un programma «tradizionalissimo». Protagonisti di questa edizione sono stati i nati in anni che terminano per 4 o 9.
Il ritrovo è stato alle 9,40 in Piazza Caduti (dopo che molti già avevano fatto colazione in vari bar cittadini, con i «giovani» soprattutto già «carburati» al punto giusto, vivacissimi). Il corteo, accompagnato dalla Banda Musicale cittadina «Silvio Pellico», è partito alle 10, verso Piazza Italia (quest’anno giro in «senso orario»), con omaggio ai Sacrari, per poi convergere verso la «Parrocchiale», San Bartolomeo, per la Messa, «Grande», delle 11. Alle 12 ha seguito la foto di gruppo delle leve (Bruno Mandrile in Piazza dell’Olmo, Luca Sangiovanni in Piazza Italia). Alle 12,30 si è partiti per il pranzo.
In Piazza Italia vi son stati giochi ed intrattenimenti di qualità assoluta per adulti e bambini, durante la sfilata, con tra i protagonisti il buschese Mario Collino, in arte «Prezzemolo», con i suoi «giochi di una volta»… La partecipazione prevista tra i cinquecento ed i settecento a «sfilare», altrettanti amici, parenti, conoscenti, curiosi, ad applaudirli, è stata, al solito, confermata, ci accennano a seicento adesioni circa… Abbastanza «omologati» son stati, stavolta, i «gadgets»: la scelta è, generalmente, caduta su sciarpe  e sciarpette, con richiamo al «pesce d’aprile», visto che la giornata cadeva il 1° aprile…
Protagonisti sono stati Filippo Varrone, classe 1919, emigrato in Francia, il primo centocinquenne a sfilare (arzillo, in forma, dopo una vita da gran lavoratore, come quelli delle sue generazioni), il Sindaco lo ha salutato in Piazza Caduti, ed il parroco don Bruno Mondino, classe 1959, sessantacinquenne. Con lui, per la prima volta, si è visto il cartello azzurro col «numero», ideato, nel 2008, dai quarantenni di Sandro Gastinelli, la classe 1968, che allora organizzava…
Ma tante son, ogni anno, le persone attive e note della Comunità: dall’ottantacinquenne ex ristoratore Tommaso «Masino» Politano, all’ottantenne presidente della Casa di Riposo Giorgio Rossi, che sfilava con lo storico coetaneo rappresentante degli artigiani Giuseppe «Beppe» Ambrosoli, con l’attore cabarettistica Wilmer Zuliani, con il padre del Sindaco attuale, e dirigente, Giovanni Paoletti, a Sergio Bertaina, settantacinquenne, sempre attivo nel suo rione di «Chiesa Vecchia», al presidente della «Banca di Boves» Sergio Marro, all’ex capogruppo alpino Sergio Rinero, alla consigliera e «vocalist» (anche nella circostanza) Valeria Arpino e all’ex assessore e consigliere fontanellese, ancora ben nell’agone politico, Gianni Maccagno, tutti classe 1954, al medico dottor Mauro Pellegrino, sessantacinquenne, alle sessantenni Irma Goletto, consigliera comunale, ed Ornella Vola, ex consigliera comunale ed produttrice di castagne, al presidente della Associazione Commercianti Armando Cavallo, classe 1969, alla, bionda, spettacolare nel suo vestito violetto, assessore fontanellese Raffaella Giordano, all’elegante ingegnere, e già ex sindaco di Valdieri, quarantenne, Giacomo Gaiotti, al barista-ristoratore mellanese (titolare del «Bar Quaranta» di Borgo San Dalmazzo) Marco Dalmasso ed alla ricercatrice, sempre originaria di Mellana, Carlotta Olivero, entrambi classe 1989… La più giovane è stata la quindicenne Arianna Peano, nata nel dicembre 2009…
Vari erano i candidati delle tre liste in lizza alle elezioni di giugno, ci dicono, ed i loro volti impareremo a conoscerli, nelle prossime settimane… Il corteo era aperto da auto d’epoca con a bordo i più anziani. La leva dei cinquantenni, 1974, era preceduta (davanti agli ottantenni) da una «500», con a bordo la «socia» Erika Chiapasco
L’appuntamento del «grosso» dei partecipanti, «grande sfida e scommessa», che par andata bene (i bovesani tengono alla qualità del loro «pasto di leve», non a caso la manifestazione, dialettalmente, è chiamata «’l past», quando a quello del loro matrimonio e quello dei figli), alle 13, è stata al Palazzetto, con il catering «Il banchetto di Novello» (per chi voleva sin alla cena). Ogni «leva» è stata invitata a «cantare una canzone del proprio anno di nascita»… A queste fasi dell’appuntamento non aderiscono le «leve» meno «giovani», che cercano più «calma», ed i «giovanissimi», più frugali e meno pazienti, che «soffrono» lunghi convivi…
I novantenni e gli ottantacinquenni, ad esempio, hanno scelto il ristorante di Piazza Italia «La Quercia», gli ottantenni la «Piccola Dimora al 37» (su Via Peveragno, dove era «Da Marisa»), i settantacinquenni son andati a Madonna dei Boschi, ma alla «Antica Osteria»), i «settantenni», classe 1954, a «La Ruota», di Pianfei, tutti con i tradizionali menù locali. I quindicenni, seguiti dai genitori, come in passato, si son «accasati» dai locali oratoriali di Rivoira, dove, davanti, vi è grande prato per correre e giocare…
I prezzi parlano di cifre che girano, decina in più, decina in meno, sui 100 euro tutto compreso (per solo i momenti «in Piazza» si va sui 30 euro, la non partecipazione alla cena porta sconto di 5…)… Nella giornata, i sorrisi sui volti di quasi tutti, coprivano, nei «giovanili», abbondantemente, i segni lasciati dalla vita…