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I due nuovi libri di Dante Bruno che esaltano la letteratura buschese

15 aprile 2024 | 10:01
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I due nuovi libri di Dante Bruno che esaltano la letteratura buschese

“E’ importante assaporare e gustare la nostra Busca, anche scoprendo quel lato nascosto, che è nei libri, nelle storie non ancora raccontate”, spiega l’autore

Due nuovi libri legati alla storia ed alla leggenda buschese sono stati realizzati da Dante Bruno e verranno presentati presso la biblioteca civica di Busca, il prossimo giovedì 18 aprile alle ore 17. Nel primo libro, già pubblicato nel 2023, dal titolo “IL POTERE GENTILE”, si esalta la figura ed il valore della donna, analizzando e commentando la cantica “Eugilde dalla Roccia”, composta da Silvio Pellico ed ambientata alla “Roccia” ovvero al Castello del Roccolo, dove il patriota saluzzese ebbe modo di soggiornare nell’estate del 1834. Nell’altro libro “ ALLA NOBIL CORTE”, pubblicato di recente, si ricorda la figura di Beatrice di Busca, figlia del Marchese Guglielmo, per la quale il trovatore occitano Rambaldo d’Orange potè esprime al meglio il suo “amor cortese”.
Spiega l’autore” Sono orgoglioso di poter divulgare, con queste due mie opere, questa parte della letteratura buschese, esaltandola. Con Eugilde e Beatrice, riscopriamo quei testi scritti nel tempo passato, che ripercorrono la storia della nostra città. Li dono alle biblioteche locali affinchè siano consultabili dagli utenti. E’ importante assaporare e gustare la nostra Busca, anche scoprendo quel lato nascosto, che è nei libri, nelle storie non ancora raccontate.”. La cantica di Eugilde fu scritta dal Pellico, dopo la sua prigionia presso lo Spielberg, egli fu ospite dei Tapparelli d’Azeglio presso il Castello del Roccolo, la trama è ambientata nel medioevo al tempo delle crociate. La figura di Beatrice di Busca invece, si collega al tempo del marchesato locale, dagli scritti occitani, con cui i poeti trovatori, accorrevano dalla Provenza in genere, alle nostre corti. Rambaldo originario di Orange, ebbe modo di dedicare a Beatrice, alcuni componimenti. Nel 1173, morì “d’amore” per lei, che considerava “del mon la bellaire”, ovvero la più bella del mondo. Conclude l’autore “ Ringrazio Paolo Fusta editore ed il suo staff per la grafica ed impaginazione ed altresì il personale della biblioteca civica di Busca per la collaborazione all’evento.”.