Convegno CISL a Fossano a cinquant’anni dai Decreti delegati

24 aprile 2024 | 11:54
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Convegno CISL a Fossano a cinquant’anni dai Decreti delegati
Un momento del convegno
Convegno CISL a Fossano a cinquant’anni dai Decreti delegati
Convegno CISL a Fossano a cinquant’anni dai Decreti delegati
Convegno CISL a Fossano a cinquant’anni dai Decreti delegati

La scuola deve avere la forza di far conoscere all’esterno i problemi della professione. Troppe volte i docenti si sentono isolati, travolti da adempimenti burocratici, problemi e pratiche quotidiane che tolgono energie che invece dovrebbero essere indirizzate verso azioni pedagogiche

Ieri (23 aprile) presso l’Istituto Vallauri di Fossano la CISL Scuola Cuneo e l’Irsef-Irfed, l’associazione che si occupa dell’aggiornamento e della formazione del personale della scuola, hanno organizzato un convegno per riflettere sulla relazione scuola-famiglia nel cinquantesimo anno dalla istituzione dei decreti delegati che aprivano la strada all’idea di scuola “comunità educante e democratica” di tipo partecipato introducendo gli organi collegiali.

Il titolo del convegno era “il divorzio scuola famiglia a cinquant’anni dall’istituzione degli organi collegiali”. 

Dopo i saluti iniziali di Claudia Zanella, segretaria generale Cisl Scuola, è intervenuto Emidio Pichelan, insegnante ma soprattutto storico e “vulcanico” sindacalista Cisl e formatore del Centro studi. I lavori sono proseguiti con la tavola rotonda moderata da Rocco Zagaria dell’ufficio stampa Cisl Piemonte con interventi di Roberto Buongarzone (Coordinatore Dirigenti scolastici Cisl Scuola Cuneo), Davide Sannazzaro (Consigliere provinciale politiche scolastiche e coesione sociale).

La relazione sul tema “La partecipazione conta: il rinnovo del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione” è stata affidata a Maria Grazia Penna, segretaria generale Cisl Scuola Piemonte

Le conclusioni del convegno sono state di Enrico Solavagione, segretario generale Cisl Cuneo, che ha parlato di “Partecipazione e coesione sociale: uno sguardo al futuro”.

«Il sistema scuola – ha sottolineato Solavagione – è un Organismo complesso nel quale a volte le criticità vengono affrontate dall’alto con ricette superficiali. Una  scuola che in questi anni è stata indebolita anche a causa della pandemia e da un confronto non chiaro con genitori e alunni. La scuola deve avere la forza di far conoscere all’esterno i problemi della professione: lo stress da lavoro correlato, i carichi di lavoro e gli stipendi insoddisfacenti. Una situazione che va a “minare” anche quei docenti che ogni giorno, mettendoci del proprio tempo e proprie risorse, lavorano alla propria formazione. Come diceva Freud, l’insegnamento è una di quelle tre professioni quasi impossibili come psicanalizzare, governare ed educare. Troppe volte i docenti si sentono isolati, travolti da adempimenti burocratici, problemi e pratiche quotidiane che tolgono energie che invece dovrebbero essere indirizzate verso azioni pedagogiche».