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Tettoia Vinaj, attacco frontale delle opposizioni: “Manassero valuti le dimissioni”

2 marzo 2024 | 18:57
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Tettoia Vinaj, attacco frontale delle opposizioni: “Manassero valuti le dimissioni”

Attraverso un documento comune i consiglieri di minoranza chiedono anche la convocazione di un consiglio comunale straordinario e della conferenza dei capigruppo “per considerare la costituzione di una Commissione Temporanea d’Inchiesta per valutare l’operato di sindaco e Giunta sulla vicenda”

Cuneo. Continua a tenere banco la “vicenda Tettoia Vinaj” che, dopo l’ampia discussione in consiglio comunale a inizio settimana, nella serata di ieri (venerdì 1° marzo) ha vissuto un nuovo capitolo innescato da un’azione unitaria messa congiuntamente in atto dagli esponenti di tutti i gruppi consiliari di opposizione. I consiglieri Giancarlo Boselli, Paolo Armellini, Ugo Sturlese, Luciana Toselli, Claudio Bongiovanni, Beppe Lauria, Massimo Garnero, Noemi Mallone, Franco Civallero, Mavy Civallero e Valter Bongiovanni hanno depositato in Comune un documento attraverso il quale chiedono la convocazione sia di un consiglio comunale straordinario, sia della conferenza dei capigruppo “per considerare la costituzione di una Commissione Temporanea d’Inchiesta per valutare l’operato di sindaco e Giunta sulla vicenda”, oltre ad invitare la sindaca “a valutare se non ritenga opportuno rassegnare le sue dimissioni dalla carica di prima cittadina”.

Oggetto del contendere il ricorso in appello in seguito alla sentenza di 1° grado del Tribunale di Cuneo che, da un lato, ha sancito la rescissione del contratto e la restituzione dei locali da parte di Tettoia Vinaj srl al Comune, ma, dall’altro, ha giudicato inammissibile la richiesta di pagamento dei canoni arretrati. Proprio per questo motivo, le opposizioni ritengono inutile il ricorso in appello, come hanno riferito anche nel lungo dibattito in consiglio comunale nelle giornate di lunedì 26 e martedì 27 febbraio. Una posizione non condivisa dalla maggioranza intenzionata invece a presentare il ricorso, come ribadito attraverso la bocciatura della relativa mozione di indirizzo presentata dalle minoranze , e come ufficializzato nella giornata di mercoledì 28 febbraio con una nota stampa.

Sin qui tutto normale e completamente ascrivibile alla normale dialettica politica e alla legittima divergenza di opinioni, ma a scatenare le ire dei consiglieri di minoranza sono le tempistiche all’interno delle quali tutto è avvenuto. La delibera di giunta relativa al ricorso in appello risale infatti al 22 febbraio, cinque giorni prima del consiglio comunale nella cui discussione, però, tale delibera non viene mai citata dagli esponenti della maggioranza. Secondo gli scriventi il documento, dunque, sulla questione “l’assessore al legale Valter Fantino e la sindaca Patrizia Manassero hanno volutamente omesso di informare il consiglio comunale”. Fa discutere anche la data della pubblicazione della delibera stessa che compare sull’albo pretorio, si legge nel documento, il 29 febbraio e non il 27 come tutte le altre deliberazioni assunte nello stesso giorno. Un ritardo (che di fatto consente alla deibera di scavalcare temporalmente i due giorni del consiglio e di evitare così che i suoi contenuti entrino nella discussione) il cui motivo, secondo gli esponenti della minoranza, è “inspiegabile e ingiustificato”. Queste le motivazioni da cui nascono le richieste dei consiglieri di opposizione secondo i quali “questo grave episodio inficia pesantemente e irreparabilmente il rapporto tra la sindaca e il consiglio comunale”