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Il vescovo di Mondovì ai fedeli: “Testimoniamo la straordinaria bellezza dell’annuncio pasquale”

31 marzo 2024 | 09:24
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Il vescovo di Mondovì ai fedeli: “Testimoniamo la straordinaria bellezza dell’annuncio pasquale”

Il messaggio di Monsignor Egidio Miragoli

Riportiamo il messaggio di auguri del Vescovo Egidio Miragoli per la Pasqua 2024 ai fedeli della diocesi di Mondovì.

Carissimi, quale augurio pasquale rivolgere a me e a voi? Mi viene da dire: un augurio semplicemente e autenticamente cristiano. La Pasqua, una volta ancora, ci metterà sotto gli occhi la vicenda di Gesù crocifisso e poi risorto. Ripenso alle parole di San Paolo, prima relative al Venerdì Santo (“Noi annunciamo Cristo crocifisso, scandalo per i giudei, stoltezza per i pagani”) e poi riferite al giorno di Pasqua (“Cristo mia speranza è risorto, e ci precede in Galilea”).

Il punto sta qui: tornare a posare lo sguardo su Cristo prima in croce e poi gloriosamente vincitore sulla morte, nella consapevolezza che il mondo circostante (anche a noi vicino) pur senza dichiararlo, considera “stoltezza” tutto questo, ovvero guarda altrove e cerca altrove il senso della propria vita. La fede ci dice che la morte di Gesù, per quanto umanamente misteriosa, fu soltanto l’esito inevitabile del suo vivere totalmente per gli altri; e che la sua risurrezione, per quanto umanamente inconcepibile, ci assicura del suo potere sulla morte sua e nostra, e della sua perenne presenza, come un giorno ebbe a promettere: “Ecco, io sono con voi, tutti i giorni, fino alla fine del mondo”.

Il mio augurio è che la nostra Pasqua sia questo: l’evento che rimette al centro delle nostre vite la dinamica di morte e resurrezione, vero cuore del Cristianesimo: sintesi della vita di Gesù e riferimento per il nostro vivere da credenti.

Stiamo attraversando un rapido, improvviso ma innegabile cambiamento d’epoca: dentro la babele odierna, le verità della nostra fede si perdono nel moltiplicarsi di voci e nell’imporsi di altre visioni. Se la morte è realtà certa per tutti, non per tutti coloro che ancora si dicono cristiani la risurrezione e la vita eterna sono certezza e senso ultimo della loro fede, spesso travisata per filantropia di matrice evangelica.

Perciò, auguro a me e a ciascuno di voi la capacità di sostare e guardare, con gli occhi del cuore, alla croce e al sepolcro vuoto, così da ritrovare il giusto orientamento per la nostra appartenenza a Cristo e in qualche modo condividere e testimoniare la straordinaria bellezza dell’annuncio pasquale. Nella sua verità ultima, nel suo additarci la resurrezione e la vita eterna, sta il solo vero senso dei nostri giorni.

Si, ne siamo certi! Cristo è veramente risorto!

Buona Pasqua, a tutti e a ognuno, a tutte le famiglie e alle comunità parrocchiali.”