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L’obesità nel 2024: nuovi modelli e traguardi di cura nel cuneese

23 marzo 2024 | 08:40
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L’obesità nel 2024: nuovi modelli e traguardi di cura nel cuneese
Un momento del Convegno di Saluzzo
L’obesità nel 2024: nuovi modelli e traguardi di cura nel cuneese
L’obesità nel 2024: nuovi modelli e traguardi di cura nel cuneese

Ieri a Saluzzo un convegno per dare ai tanti malati di questa patologia la possibilità di cura senza dover recarsi fuori Regione o anche solo fuori provincia per la chirurgia bariatrica. Un progetto interaziendale tra ASL CN1 e CN2

«In provincia di Cuneo si sta creando attraverso un percorso interaziendale tra ASL CN1  e l’ASL CN2  un polo ad hoc, una rete capillare di offerta di cura, che ottimizzi le risorse e possa dare una risposta ai tanti cittadini che attualmente si recano fuori dalla Regione Piemonte  per affrontare la chirurgia bariatrica». E’ quanto ha dichiarato l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, intervenendo al convegno che si è tenuto ieri, 22 marzo, a Saluzzo, sul tema “L’obesità nel 2024: nuovi modelli e traguardi di cura”, organizzato dalla Società italiana di chirurgia dell’obesità e delle malattie metaboliche per fare il punto sulle prospettive delle terapie farmacologiche e della chirurgia bariatrica.

La chirurgia bariatrica è un intervento chirurgico sul sistema digerente per ridisegnarlo e per ottenere un dimagrimento in caso di obesità grave, per guarire le patologie associate all’obesità e migliorare la qualità di vita dei pazienti.

«L’obiettivo  – ha detto ancora Icardi – è ottenere una perdita di peso tale da ridurre la mortalità e migliorare la gestione delle comorbidità associate, sviluppando l’empowerment del singolo affinché interiorizzi uno stile di vita salutare, contribuendo in modo attivo al processo di costruzione della propria salute. Ma oltre alla terapia farmacologica, gli standard di cura per il paziente obeso comprendono anche la chirurgia bariatrica».

Il progetto regionale prevede l’avvio di un percorso all’insegna delle multi professionalità e delle reti presenti nel territorio (chirurghi, dietologi, endocrinologi, dietisti, psichiatri, psicologi, fisiatri, distretti…) per raggiungere elevati standard di cura e ottenere efficacia e sicurezza per il paziente.

«Il fenomeno dell’obesità – ha ancora detto l’assessore – ha raggiunto dimensioni epidemiche. Circa una persona su sette convive con questa patologia che impatta negativamente sulla salute e il benessere globale dell’individuo. I rischi e le comorbidità associati sono tali da determinare una significativa riduzione dell’aspettativa e della qualità di vita che risulta lesa anche dall’isolamento e dal malessere generalizzato a cui i pazienti affetti da obesità sono sottoposti a causa dei pregiudizi e degli stigmi sociali».

Secondo le ultime stime della World Obesity Federation, nel 2035 saranno 4 miliardi le persone in tutto il mondo con sovrappeso o obesità con una drammatica estensione anche alle fasce più fragili della popolazione, in particolare bambini e anziani. Anche la situazione europea non è incoraggiante: dai dati emersi dall’Organizzazione mondiale della Sanità la prevalenza dell’obesità negli adulti in Europa risulta più alta che in qualsiasi altra Regione, fatta eccezione per le Americhe.

Il convegno ha messo in evidenza come l’avvento della terapia farmacologica anti obesità, in un programma globale che includa la dietoterapia e l’attività fisica, risulti un solido alleato nella strategia terapeutica. Ma oltre alla terapia farmacologica, gli standard di cura per il paziente obeso comprendono anche la chirurgia bariatrica e proprio su questa si intende creare una rete capillare di offerta di cura che ottimizzi le risorse e possa dare una risposta ai tanti cittadini che soffrono di questa patologia.