"Vorrei chiederti di quel giorno" |
Eventi
/

Lo scrittore Lorenzo Tosa a Mondovi per la sua unica data in Granda

31 marzo 2024 | 17:17
Share0
Lo scrittore Lorenzo Tosa a Mondovi per la sua unica data in Granda

Appuntamento al “Caffè Sociale” di piazza Centro, in collaborazione con Progetto HAR e la libreria Lettera 22

“Vorrei chiederti di quel giorno” è il titolo del libro scritto dal giornalista e influencer Lorenzo Tosa, che da diversi anni si occupa di comunicazione politica. Tosa è in tour in tutta Italia per presentare il volume e dopo diversi eventi nel sud Italia, ha girato il Veneto e ad aprile sarà in Piemonte, dove mercoledì 3 verrà affiancato da Luciana Littizzetto presso il circolo dei lettori di Torino. Sabato 6 aprile Lorenzo Tosa sarà invece a Mondovì per l’unica tappa cuneese del suo giro di presentazione. L’appuntamento è per le ore 18 al Caffè Sociale di piazza Franco Centro, presso la sede della stazione ferroviaria; un evento organizzato in collaborazione con l’Associazione Progetto HAR e la libreria Lettera 22, con letture a cura della Corte dei Folli.
Il libro tratta una storia molto intima che rappresenta però uno spunto per affrontare il tema della malattia mentale e delle conseguenze che porta con sè. È il frutto della ricerca fatta dal figlio sulla vita e sulla morte di Bruno, il papá di Lorenzo, suicidatosi il 2 aprile 1986. L’autore aveva due anni e, dopo tante domande e tanti silenzi, ha deciso di provare a ricostruire una vicenda dolorosa e a lui sconosciuta, sfociata in un episodio cosí difficile da comprendere fino in fondo.
Dal sito dell’editore Rizzoli, che pubblica il volume, giunto alla terza ristampa in meno di due mesi: «Sapere o ignorare sono forme simmetriche di salvezza.» È in questo dittico contraddittorio e duellante l’innesco del racconto di Lorenzo Tosa. E l’inchiesta privata e corale su Bruno, suo padre, morto suicida il 2 aprile 1986, non può che partire dall’ultimo giorno e dalle ultime ore trascorse insieme. Lorenzo aveva solo due anni e mezzo, non può ricordarle ma può ricostruirle e in parte immaginarle, e da lì avviarsi nel lungo e tortuoso viaggio per ricomporre i pezzi di una storia finora taciuta, in un’operazione di omissione concordata messa in atto dalla sua famiglia. Lo farà parlando con chi Bruno lo ha conosciuto e amato, gli amici, i compagni, le donne della sua vita; ricorrendo alla memoria e ricucendo i frammenti di Bruno arrivati fino a lui, senza sconti per nessuno e per se stesso; scavando anche nelle proprie insicurezze di bambino, di giovane adulto e di genitore a sua volta, per rispondere all’urgenza di conoscere e raccontare suo padre. C’è quindi Genova in queste pagine, c’è l’Italia degli anni Sessanta e Settanta e la generazione della politica e della contestazione, il turbinare nell’aria e nei cuori di nuovi modi di stare insieme nell’amicizia e nell’amore, e lo scontro tra i padri e i figli che sarà la cifra forse più paradigmatica di quegli anni. Dentro la vicenda di Bruno Tosa, ragazzo di trentatré anni, c’è la riflessione, così attenta e delicata nelle parole di Lorenzo, sul crollo psichico che porterà all’esito della vicenda, sullo stigma che il disagio mentale ancora si porta dietro, sulla cronaca di una morte non annunciata. Un racconto spietato e tenero, composto di silenzi e urla rabbiose, di presenze, assenze e abbandoni. Un cerchio che si chiude, nella salvezza che solo il conoscere può garantire, avvicinandosi un pezzo alla volta «a quell’utopia che chiamiamo anche verità».
A dialogare con l’autore: Fabrizio Biolè, di Progetto HAR, l’associazione culturale cuneese che ha, per così dire, “adottato” l’autore nei suoi eventi in Granda, coorganizzando a Cuneo nel 2020 la presentazione del suo primo libro e ospitandolo nel 2021  nell’ambito del Festival “Connessioni”, in collaborazione con l’associazione All4U. L’ingresso è gratuito. Al termine dell’incontro, sarà possibile fermarsi al Caffè Sociale per l’apericena”