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“Casetta dell’acqua” di Villafalletto: la “querelle” tra Pier H2O e amministrazione comunale

24 marzo 2024 | 11:58
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“Casetta dell’acqua” di Villafalletto: la “querelle” tra Pier H2O e amministrazione comunale

L’azienda ha ricevuto l’ordinanza dalla Polizia Locale in cui viene richiesto, entro il 9 aprile, lo sgombero degli impianti e al ripristino dei manufatti che li ospitano

Nei giorni scorsi l’azienda Pier H2O ha ricevuto l’ordinanza dalla Polizia Locale del Comune di Villafalletto in cui viene richiesto, entro il 9 aprile, lo sgombero degli impianti che costituiscono la “Casetta dell’Acqua” e ripristinare i manufatti che li ospitano.

L’azienda si è detta sorpresa ed in merito alla vicenda scrive: “Desideriamo sottolineare che fino al 3 ottobre 2023, il Comune di Villafalletto non aveva mai intrapreso contatti con la nostra azienda, se non per l’invio annuale della richiesta di pagamento per l’occupazione del suolo pubblico, che è sempre stata regolarmente soddisfatta. Dopo dodici anni di operatività della “Casetta dell’Acqua”, nel mese di ottobre 2023 il Sindaco Sarcinelli ha sollevato delle lamentele da parte di alcuni cittadini, i quali avrebbero espresso il desiderio di utilizzare tessere invece delle monete per prelevare l’acqua. In seguito a ciò, è stato fissato un incontro presso il Municipio il 13 ottobre 2023, nel corso del quale la nostra azienda ha comunicato l’impossibilità di fornire le chiavette come fatto nei precedenti dieci anni, poiché il produttore le aveva messe fuori produzione. Si è convenuto che sarebbe stato necessario aggiornare i macchinari, ma tale operazione sarebbe stata possibile solo a seguito del rinnovo della concessione di suolo pubblico, scaduta ormai da due anni, e alla contemporanea riduzione del canone di occupazione del suolo pubblico. Il Sindaco ha concordato con tali richieste e si è impegnato ad emettere un’apposita determina di Giunta per regolarizzare la situazione. Parallelamente, la nostra azienda si è impegnata ad aggiornare i macchinari entro la primavera 2024. Dopo diversi mesi, precisamente il 2 marzo 2023, il Comune di Villafalletto, sotto il pretesto della mancata comunicazione mensile dei report di interventi tecnici presso la Casetta dell’Acqua (report mai richiesti nei precedenti 12 anni), ha comunicato la decisione di non rinnovare la convenzione, richiedendo quindi lo smontaggio delle apparecchiature. Tempestivamente, il 6 marzo, la nostra azienda ha inviato tutti i report richiesti, che comprendevano 66 pagine di documentazione, disponibili presso la nostra sede per chiunque volesse consultarli. Inoltre, nella mattinata del 19 marzo, il giorno prima della notifica dell’ordinanza, la nostra azienda ha adempiuto all’impegno preso il 13 ottobre 2023, sostituendo l’intero pannello di erogazione con una nuova versione dotata di lettore di tessere. Tali tessere potranno essere acquistate nei prossimi giorni presso le attività che forniranno il servizio. Sia tramite e-mail il 2 marzo 2024, sia telefonicamente che tramite WhatsApp, la nostra azienda ha richiesto al Sindaco un secondo incontro per spiegare i danni ambientali ed economici che ricadrebbero sulla cittadinanza in caso di rimozione della Casetta dell’Acqua. Nel corso degli anni, questa ha erogato oltre 1,5 milioni di litri d’acqua, evitando la produzione e il trasporto di oltre 35 tonnellate di plastica, con un risparmio complessivo per la cittadinanza di oltre 170mila euro nell’acquisto di acqua imbottigliata. Si tratta di numeri davvero impressionanti. Nei incontri richiesti e negati dal Sindaco Sarcinelli, avremmo presentato i dati sopra menzionati e avremmo anche evidenziato che, dal 2012 al 2023, centinaia di famiglie hanno acquistato le chiavette e le hanno ricaricate nel tempo. Rimuovere il servizio significherebbe arrecare un danno economico a queste famiglie, senza contare il danno ambientale che sarebbe causato dagli utenti costretti a tornare ad acquistare acqua in bottiglia. La Casetta dell’Acqua di Villafalletto non rappresenta un’attività imprenditoriale di grande rilievo, ma la nostra missione presso PIERH2O va oltre la tutela dell’ambiente; comprende
anche il rispetto per i nostri clienti. Siamo motivati proprio da questi valori nel confrontare l’amministrazione comunale in tutte le sedi opportune, nella speranza che il Sindaco Sarcinelli possa prendere coscienza della situazione e possa tornare sui suoi passi nel più breve tempo possibile, agendo nell’interesse della cittadinanza e nella tutela dell’ambiente che amministra.”

A tal proposito abbiamo contattato il sindaco Sarcinelli il quale ci ha fornito una dettagliata corrispondenza di mail tra l’amministrazione comunale e l’azienda PierH2O, riepilogativa di tutti gli accadimenti. Il primo cittadino precisa che “la storia iniziò il 2012 allorquando la precedente amministrazione adottò un provvedimento di revoca per inadempienze contrattuali. Il provvedimento fu revocato perché gli amministratori non vollero privare la cittadinanza di un servizio che, nelle fasi di passaggio ad altro gestore, avrebbe comportato alcune settimane di attesa. Questo particolare, ben noto a Pier h2o, determinò le condizioni per permettersi tutti, ma proprio tutti, gli abusi sin qui consumati. All’inizio del mio primo mandato, 2014, dovetti insistere con molta corrispondenza per ottenere il pagamento del canone, poiché Pier h2o sosteneva di non poter far fronte al debito causa le difficoltà economiche dell’attività. Obiettivamente, non ho alcun motivo ed interesse ad interpormi in una faccenda che mi distrae, mi distoglie da questioni più importanti, e purtroppo mi ha visto bersaglio di tutte le invettive da parte della cittadinanza perché, come si può immaginare, in un piccolo comune quando qualcosa non va o non soddisfa le “desiderata” delle persone, la colpa è sempre e comunque del sindaco. Come si evince dal contenuto delle mail, l’intenzione era di trovare un accordo con Pier h2o, risultato: dopo il colloquio dell’ottobre us le chiavette continuavano a mancare (mancavano da almeno due anni), la gente continuava a protestare, Pier h2o incassava gli utili dell’impianto senza agire nel senso che l’utenza chiedeva.

Non sembra esserci più spazio per ulteriori risvolti di un rapporto definito dallo stesso Sarcinelli ormai logoro.