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Partito a Cuneo il progetto “Viva” per prevenire la violenza di genere e promuovere le pari opportunità

21 febbraio 2024 | 11:01
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Partito a Cuneo il progetto “Viva” per prevenire la violenza di genere e promuovere le pari opportunità

Illustrato a Cuneo dalla Consigliera di Parità della Provincia avv. Beltramo, il progetto è stato presentato ad un gruppo di studenti del Liceo “De Amicis”.

Si chiama “V.i.v.a.” e si legge “Valorizzare l’Integrità, Vincere la Violenza e Abolire le discriminazioni di genere. Prevenire la violenza di genere e promuovere le pari opportunità”. È il titolo del progetto illustrato lunedì pomeriggio 19 febbraio a Cuneo dalla Consigliera di parità della Provincia di Cuneo, avvocata Monica Beltramo, ad un gruppo di studenti del liceo “De Amicis” aderente alla proposta che vede coinvolte avvocate, psicologhe, un’associazione di giornaliste pubbliciste, Telefono Donna e la Consigliera di parità provinciale.

Gli obiettivi e le finalità del progetto sono di coinvolgere attivamente gli studenti nella lotta contro la violenza di genere attraverso una combinazione di conoscenze teoriche, esperienze pratiche e collaborazioni con esperti, istituzioni e associazioni. Gli studenti avranno l’opportunità di comprendere meglio le dinamiche della violenza di genere e della discriminazione, sviluppando competenze di prevenzione e di promozione dell’uguaglianza.

Sono previsti due incontri con la Consigliera di Parità di Cuneo. Il primo più teorico della durata di due ore per la presentazione delle funzioni e del ruolo delle Consigliere di Parità nel contesto locale, le azioni introdotte per favorire la parità in ambito lavorativo, il percorso professionale delle Consigliere e la formazione dei gruppi di lavoro e definizione delle tematiche del Project Work. Il secondo incontro, della durata di due ore, prevede la restituzione alla Consigliera degli elaborati scritti/multimediali dei gruppi di lavoro sulle tematiche del Project Work. Gli studenti si sono dimostrati molto interessati soprattutto su casi di discriminazione sul lavoro che negli anni sono stati portati all’attenzione della Consigliera. A conferma del fatto che denunciare si può e si deve perché la vittima di violenza o discriminazione non è sola. A sua disposizione ci sono istituzioni, professionisti e volontari preparati e pronti ad accoglierla.