Infrastrutture, Manassero scrive a Cirio e Gabusi: “Regione affronti ‘questione Cuneo'”

3 febbraio 2024 | 08:56
Share0
Patrizia Manassero

“Sono quarant’anni che la città subisce, e cerca di superare con grande determinazione, una situazione che diventa sempre più anacronistica in un tempo in cui si lavora alacremente per incrementare ogni genere di connessione. Cuneo non merita di restare indietro e continuare a perdere i già di per sé magri collegamenti infrastrutturali. I cuneesi non possono più accettare questa marginalità. Non possono più pagare in termini economici, occupazionali, turistici, l’isolamento a cui progressivamente sono arrivati”, scrive la sindaca

Sulla “questione infrastrutture” della città di Cuneo la sindaca Patrizia Manassero ha inviato una lettera al presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e al suo assessore ai trasporti Marco Gabusi il cui testo riportiamo integralmente qui di seguito.

Spettabile Presidente, Stimato Assessore,

la notizia dell’apertura del collegamento che unirà Alba a Caselle ha colpito noi cuneesi in maniera particolare. Il territorio albese ha raggiunto certamente un traguardo molto efficace e meritevole, anche perché ambientalmente sostenibile. Alba e Bra, candidate insieme a capitale della cultura 2026, stanno lavorando egregiamente per quell’obbiettivo.

La notizia, tuttavia, suscita in tanti cuneesi non poche amare riflessioni. È vero che oggi apprendiamo dai giornali che finalmente la quarta coppia di treni Cuneo-Ventimiglia sarà attivata il 29 aprile 2024. Risponde certo a quanto chiesto più volte (di cui l’ultima nella serata del 30 gennaio con un ordine del giorno votato all’unanimità in Consiglio Comunale, proprio sul tema della ferrovia Torino-Cuneo-Ventimiglia-Nizza). Ci auguriamo sia una attivazione che resti nel tempo. Forse nei mesi estivi potrebbero arrivare a sei le corse, dal momento che quella linea è l’unico mezzo rimasto per arrivare oltre confine?

I giornali oggi  (ieri ndr) riportano anche quanto prospettato dal Presidente della Provincia Luca Robaldo rispetto ai lavori del Tenda, nonostante cronoprogramma e impegni solennemente assunti. La notizia è decisamente sconfortante: riteniamo sia necessario mettere in campo una più stringente azione politica di chiarimento con i colleghi d’Oltralpe, coinvolgendo i vertici istituzionali nazionali e forse anche i nostri eurodeputati.

Non troviamo indicazioni di speranza alle amare riflessioni che, oltre ogni schieramento politico, condividiamo rispetto a tutti i collegamenti che Cuneo non ha: non ha il collegamento autostradale con Alba, non ha una ferrovia efficiente che la collega al capoluogo regionale, non ha più tutta una serie di collegamenti ferroviari interni alla Provincia, non ha più l’attraversamento stradale transfrontaliero che la univa alla Liguria e alla Francia e il collegamento ferroviario attraverso la val Roya è ridotto proprio all’essenziale. Aggiungiamo che il collegamento ferroviario Alba-Caselle suona quasi come un boicottaggio a Levaldigi, foriero di future difficoltà anche per l’aeroporto cuneese. La somma di tutto ciò fa un sempre più penalizzante isolamento perfetto.

Eppure, Cuneo è capoluogo di Provincia ed è sede di importantissime aziende che hanno un peso di primo piano nell’economia regionale; era (perché mancando il Tenda non lo è più) snodo di collegamento con la Francia. È città che per lavoro e per studio, gravita in maniera consistente su Torino.

Sono quarant’anni che la città subisce, e cerca di superare con grande determinazione, una situazione che diventa sempre più anacronistica in un tempo in cui si lavora alacremente per incrementare ogni genere di connessione.

Cuneo non merita di restare indietro e continuare a perdere i già di per sé magri collegamenti infrastrutturali. I cuneesi non possono più accettare questa marginalità. Non possono più pagare in termini economici, occupazionali, turistici, l’isolamento a cui progressivamente sono arrivati. Non penso che basti come giustificazione l’inanellarsi di vicende complicate (penso alla Cuneo-Asti e al tunnel del Tenda). In questi mesi, a tutti i tavoli regionali, nazionali e internazionali legati ai trasporti a cui mi sono seduta, ho sempre posto la questione. Magre le risposte, anche in un tempo in cui i fondi PNRR avrebbero potuto aiutare la Regione e RFI a mettere in campo interventi risolutivi.

Chiedo ancora una volta e con forza che la questione Cuneo venga affrontata a livello regionale in maniera coerente, puntuale, complessiva, per delineare una strategia e un quadro di interventi su tutte le infrastrutture di collegamento affinché si possa uscire da questa palude.

Aggiungo un’ultima cosa: in questi giorni abbiamo lanciato Cuneo Città alpina 2024. Ci siamo incontrati con i sindaci e gli Enti locali del territorio e abbiamo acceso un faro sulle potenzialità di un lavoro sinergico sul territorio della mezza-luna alpina, che ci vedrà uniti con Saluzzo e Mondovì nel percorso. Grande è la determinazione a lavorare a beneficio del territorio, ma quali ricadute potrà avere per la Provincia e la Regione se non c’è modo di trasferire e trasmettere il valore aggiunto che vogliamo produca questo percorso, al resto del territorio? Quale contributo possono portare queste città ricche e resilienti se l’imbuto infrastrutturale le isola?

Resto disponibile per condividere valutazioni e analisi, in vista della definizione di un programma strategico, meritevole ed efficace. Abbiamo sufficienti riflessioni e valutazioni maturate in questi anni che condivideremo volentieri perché solo insieme possiamo ottenere risultati ambiziosi. Sin da subito Cuneo c’è: attendo un segnale forte di attenzione e di collaborazione da parte delle autorità regionali competenti.