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Il fotografo cuneese Michele Pellegrino dialoga con Mario Calabresi

20 febbraio 2024 | 14:01
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Il fotografo cuneese Michele Pellegrino dialoga con Mario Calabresi

Il prossimo 27 febbraio il fotografo chiusano classe 1934 dialogherà con il noto giornalista all’interno dello spazio espositivo che il centro italiano per la fotografia Camera gli ha dedicato con una mostra.

Martedì 27 febbraio, alle 18.30 presso la Sala Gymnasium di CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia a Torino, il fotografo  cuneese Michele Pellegrino – in mostra a CAMERA con l’antologica “Michele Pellegrino. Fotografie 1967-2023” promossa da Fondazione CRC e CAMERA – dialogherà con il giornalista Mario Calabresi e con Barbara Bergaglio, curatrice dell’esposizione e responsabile Archivi di CAMERA.

L’ingresso all’incontro, dal titolo “Storie di uomini, donne, montagne, mare”, ha un costo di 3 euro, con prenotazione consigliata sul sito www.camera.to. La mostra e le altre due esposizioni proposte a CAMERA – Robert Capa e Gerda Taro, Ugo Mulas e Saul Steinberg – hanno registrato nei primissimi giorni di apertura già 4.000 visitatori. L’esposizione è aperta fino a domenica 14 aprile, dal lunedì alla domenica dalle 11 alle 19 (il giovedì fino alle 21): è previsto l’ingresso gratuito per i residenti in provincia di Cuneo, che potranno visitare anche le altre due esposizioni presenti contestualmente presso CAMERA, dal titolo “Robert Capa e Gerda Taro: la fotografia, l’amore, la guerra” e “Ugo Mulas / I graffiti di Saul Steinberg a Milano”.

Nato nel 1934 a Chiusa Pesio, Michele Pellegrino è il fotografo della montagna, dei suoi paesaggi e delle sue genti. Un mondo che oggi – tra cambiamento climatico e spopolamento – sta cambiando rapidamente, come racconta lo stesso fotografo: “Il mio tempo sta finendo ma anche quello dei paesaggi che ho conosciuto. Mi ricordo che andavo in montagna e c’era tanta di quella neve che ci si perdeva dentro, oggi è pochissima e d’estate è una pietraia che frana. Non riconosco più il paesaggio con cui sono cresciuto”. L’attività fotografica di Pellegrino – come ci racconta Mario Calabresi in un saggio che accompagna le opere esposte in mostra – inizia con una macchina fotografica ricevuta in regalo e le prime pubblicazioni sulla rivista “Fotografare”. Ma è un libro dell’americano Paul Strand, “Un paese”, a segnare un momento di svolta per la sua ricerca. Il reportage di Strand realizzato tra gli abitanti di Luzzara – piccola comunità contadina sulla sponda romagnola del Po – lo ispira a documentare quello che ha vissuto e che vede ogni giorno: una civiltà contadina e montanara al tramonto, che racconta con una fotografia capace di illuminarne tutta la vicenda umana. Durante l’incontro, saranno ripercorsi la sua vita e il suo percorso creativo: la fatica del lavoro nei campi, l’esperienza dell’occupazione nazifascista, l’incontro con la fotografia e i tanti progetti con cui ha ritratto e raccontato la sua terra. Ma anche il mare: “Ho imparato a nuotare a settant’anni, prima avevo il terrore dell’acqua. Quando l’ho superato ho cominciato a fotografare il mare”.

La mostra “Michele Pellegrino. Fotografie 1967-2023” si basa sulla catalogazione e sulla digitalizzazione effettuate da CAMERA sull’archivio del fotografo, che Michele Pellegrino ha donato alla Fondazione CRC nel 2017 nell’ambito del progetto Donare.  L’esposizione è accompagnata da un catalogo edito da Dario Cimorelli Editore con testi di Barbara Bergaglio e Mario Calabresi.