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Coldiretti Cuneo chiede tempi certi dalla Commissione Europea sui suoi interventi

28 febbraio 2024 | 12:31
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Coldiretti Cuneo chiede tempi certi dalla Commissione Europea sui suoi interventi

I tempi della burocrazia non sono quelli delle imprese, serve cambio di passo entro marzo.

“Molte delle nostre proposte sono state accolte dal Commissario europeo all’Agricoltura ma non ci sono certezze sui tempi. Ci aspettiamo che nel Consiglio europeo di marzo ci sia la svolta necessaria, i tempi della burocrazia UE non sono quelli delle imprese ma non si può attendere oltre”. È quanto evidenzia il Presidente di Coldiretti Cuneo, Enrico Nada, a margine del Consiglio dei Ministri dell’Agricoltura UE e della concomitante manifestazione di piazza a Bruxelles che ha visto la partecipazione assolutamente pacifica di oltre 3.000 imprenditori della Coldiretti, di cui una folta delegazione dalla Provincia di Cuneo.

“Abbiamo messo in campo un lavoro costante di mobilitazione – prosegue il Presidente Nada – ma anche di rapporto diretto con le Istituzioni europee. Una grande organizzazione come la Coldiretti ha il dovere di trasformare la protesta in proposte concrete, nella consapevolezza che la maggior parte delle battaglie cruciali per il futuro delle nostre campagne si combattono proprio a Bruxelles. Proprio per questo abbiamo predisposto un documento strategico anche sulla PAC dei prossimi anni, che deve essere semplice e in linea con le necessità delle imprese. Dobbiamo dire basta alla contrapposizione tra agricoltura e ambiente voluta da Timmermans, gli agricoltori sono il primo presidio ambientale”.

In particolare Coldiretti ha chiesto di porre fine all’aumento di adempimenti, obblighi e costi per le aziende agricole legati all’applicazione della condizionalità ambientale, norme troppo stringenti e spesso svincolate dalla realtà che ne hanno reso di fatto impossibile l’applicazione nelle campagne. Ma non basta.

“Servono scelte immediate di ulteriori semplificazioni – aggiunge il Direttore di Coldiretti Cuneo, Fabiano Porcu e maggiore flessibilità sugli aiuti di stato, prorogando il quadro temporaneo Ucraina e autorizzando la moratoria dei debiti delle aziende agricole, messe in difficoltà dall’aumento dei costi e dei tassi di interesse. Chiediamo che questi interventi possano essere utilizzati già nell’anno in corso e non spostati sul prossimo, questo è fondamentale. È necessario anche arginare le importazioni di prodotti da altri continenti che non rispettano le stesse regole imposte alle aziende europee. È una concorrenza sleale che mette a rischio la salute dei cittadini e la sopravvivenza delle nostre imprese agricole”.

Dal grano russo a quello canadese fatto seccare con il glifosato, mai così tanto cibo straniero è arrivato in Italia – spiega Coldiretti Cuneo – con il valore delle importazioni agroalimentari dall’estero che nel 2023 ha raggiunto il record di 65 miliardi di euro secondo i dati ISTAT. Si tratta di prodotti provenienti da Paesi che spesso non osservano le nostre stesse regole di sicurezza alimentare, ambientale e di rispetto dei diritti dei lavoratori. “Occorre cancellare definitivamente l’obbligo dei terreni incolti e lavorare per aumentare la produzione agricola agendo sul fronte dell’innovazione, con nuove tecnologie di miglioramento genetico per produrre di più e in maniera sostenibile, e sul fronte dei contratti di filiera, fondamentali per aumentare il livello di aggregazione dell’offerta e valorizzare qualitativamente il prodotto locale e nazionale” conclude il Presidente Nada.