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A Boves l’Avis in assemblea consegna una borsa di studio

28 febbraio 2024 | 18:43
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A Boves l’Avis in assemblea consegna una borsa di studio
A Boves l’Avis in assemblea consegna una borsa di studio
A Boves l’Avis in assemblea consegna una borsa di studio

Quest’anno se l’è aggiudicata Valentina Giordano

Domenica 25 febbraio in un centro incontri per pensionati gremito si è svolta l’assemblea dei soci dell’Avis di Boves che conclude un 2023 ricco di soddisfazioni. I numeri sono incoraggianti: le sacche raccolte sono 499 (360 di sangue intero, 138 di plasma e una di piastrine) e i nuovi donatori sono dodici. Grazie all’importante dono dei soci oggi la sezione bovesana è una delle più attive. I prelievi presso l’ospedale di Boves, ogni tre mesi, hanno sempre registrato un tutto esaurito tanto da dover richiedere un aumento dei posti.

Il presidente Daniele Dutto nel suo discorso ha ringraziato tutto il direttivo ma soprattutto i donatori che sono la vera forza della sezione, anche quelli che per tante ragioni non possono più donare ma sono un ponte fondamentale per promuovere l’importanza di donare il sangue, una delle poche cose che ad oggi non si può fabbricare.

I fondi dell’associazione hanno permesso di donare agli asili di Boves 3100 euro, organizzare la serata in piazza Italia “Ridi Donando Dona Ridendo”, sostenere le spese per il 55° anniversario con il pranzo sociale, donare una spesa al Banco Alimentare e sostenere le borse di studio per gli studenti donatori meritevoli. Quest’anno la borsa di studio è stata data a Valentina Giordano. Possono far richiesta tutti i donatori e donatrici che hanno concluso il loro percorso scolastico (diploma di scuola superiore, laurea di primo o secondo livello) durante il 2024 e che abbiamo nel corso dell’anno almeno donato una volta.

Il presidente Daniele Dutto ha concluso il suo intervento dicendo: “Il sangue è vita, donate sangue e plasma. Il sangue è ancora l’unica cosa che non si può fabbricare. Con le donazioni si possono salvare vite umane ed eseguire interventi chirurgici importanti e questo è il nostro ideale. La popolazione di donatori è sempre più anziana e non c’è sufficiente ricambio di nuovi donatori, quindi il sangue potrebbe un giorno non più essere sufficiente”.