sabato 6 gennaio

Il Buongiorno di Cuneo24

6 gennaio 2024 | 08:05
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Il Buongiorno di Cuneo24

Nel 1926 dalla fusione delle compagnie aeree “Deutsche Aero Lloyd” (DAL) e “Junkers Luftverkehr” nasce la Lufthansa

Cuneo. Il sole è sorto alle 8:01 e tramonta alle 17:10. Durata del giorno nove ore e nove minuti.

Santi del giorno
Epifania del Signore

Avvenimenti
1579 – L’Unione di Arras costituisce una repubblica cattolica nei Paesi Bassi.
1661 – I Fifth Monarchists tentano senza successo di prendere il controllo di Londra.
1912 – Wegener espone la teoria della deriva dei continenti. Il geologo, esploratore e meteorologo tedesco Alfred Wegener espose, in un incontro al museo Senckenberg di Francoforte, una delle più geniali intuizioni scientifiche del XX secolo: centinaia di milioni di anni fa la Terra era formata da un unico continente, poi smembratosi in più parti andate alla deriva. La teoria aprì la strada alla geologia moderna. Di ritorno da una prima spedizione esplorativa in Groenlandia, dove costruì la prima stazione meteorologica locale, Wegener s’indirizzò allo studio sull’origine dei continenti. Teorie sul loro spostamento esistevano già dalla fine del Cinquecento, come dimostrano le argomentazioni del cartografo olandese Abraham Ortelius, secondo cui il profilo delle coste dei continenti faceva pensare a un distacco provocato da «terremoti e inondazioni». Un’ulteriore conferma in questa direzione arrivò nel XIX secolo, grazie allo studio dei fossili attraverso cui si riuscì a dimostrare che il Nordamerica e l’Europa erano stati accomunati in passato da un’identica flora. Di qui il geologo austriaco Eduard Suess derivò la tesi dell’esistenza di un ancestrale supercontinente Gondwana dalla cui scomposizione sarebbero nati quelli che oggi conosciamo. Tuttavia nessuna di queste formulazioni era in grado di fornire una spiegazione coerente della causa del fenomeno. Toccò a Wegener presentare per la prima volta in maniera organica l’affascinante teoria della deriva dei continenti. L’occasione fu una riunione dell’Associazione geologica al museo di storia naturale Senckenberg (è il secondo del genere in Germania), a Francoforte. Secondo lo studioso tedesco, nel Paleozoico, e in buona parte del Triassico, le terre emerse erano unite in un unico supercontinente, da lui chiamato Pangea, contrapposto a un unico superoceano, Panthalassa. La prima frammentazione si verificò circa 200 milioni di anni fa dando vita a Laurasia (Europa, Asia e Nordamerica) e Gondwana (Sudamerica, Africa e Oceania). Successive spaccature portarono ai sei continenti definitivi (Africa, America, Antartide, Asia, Europa, Oceania). A supporto della sua teoria, Wegener portò i rinvenimenti in Africa e America meridionale di fossili animali e vegetali della stessa specie, vissuti nello stesso periodo e che non era verosimile credere che si trovassero lì dopo aver attraversato l’oceano. Nella stessa sede, documentò che India, Australia, Africa meridionale e America meridionale erano state coperte contemporaneamente dai ghiacci, ragionevolmente prima della suddivisione. Queste conclusioni, raccolte nel volume L’origine dei continenti e degli oceani, non attecchirono immediatamente nella geologia ufficiale. Nella seconda metà degli anni Sessanta furono rielaborate per costruire la più generale teoria della tettonica delle placche, con cui vengono analizzati i fenomeni dinamici della crosta terrestre. Quest’ultima, parte della litosfera, è formata da sette placche (note anche come zolle) più grandi, oltre a una dozzina di più piccole e altre decine di microplacche. Questo sistema di placche, muovendosi, genera i terremoti, il formarsi di catene vulcaniche, l’apertura e la chiusura degli oceani.
1998 – La navetta spaziale Lunar Prospector viene lanciata in orbita attorno alla Luna dove in seguito troverà tracce di acqua ghiacciata sulla superficie.

Nati in questo giorno
Adriano Celentano – Il molleggiato e Re degli ignoranti sono i soprannomi più noti di una delle voci più belle in assoluto della musica italiana, oltre che dell’artista italiano con le più alte vendite di dischi (con circa 150 milioni di dischi venduti, a pari merito con Mina). L’Adriano nazionale nasce a Milano, città alla quale rimane legato per sempre da un rapporto di amore e odio, quest’ultimo alimentato dalla frenetica crescita edilizia e dalla cementificazione selvaggia, condannate in brani celebri, su tutti Il ragazzo della via Gluck. Dagli esordi con il genere rock’n’roll, in cui si scatena come ballerino dalle movenze “molleggiate”, arriva alla consacrazione come artista di musica leggera negli anni Sessanta, con i successi di Azzurro e “Pregherò” firmati con il Clan (etichetta fondata da lui). Gli anni ’70-’80 lo vedono raccogliere consensi al cinema, prima in film ambientati nella Roma dei Papi e poi in pellicole comiche. Memorabili le collaborazioni con colleghi famosi, su tutti Mina, Mogol e Morandi, in TV si propone come showman con trasmissioni che suscitano polemiche sul piano politico, da “Francamente me ne infischio” a “La situazione di mia sorella non è buona”. Nel 2012, con “Rock economy” sale di nuovo sul palco (a distanza di 18 anni) con due concerti all’Arena di Verona. Nel 2016 torna a collaborare con Mina, incidendo con lei l’album Le migliori. Dopo sette anni di preparazione, da gennaio 2019 va in onda su Canale 5 il kolossal d’animazione Adrian, che è anche il nome del doppio CD, con brani del suo repertorio e con le musiche di Nicola Piovani, disponibile anche in vinile dal 25 gennaio 2019. Compie 86 anni.
Giovanna d’Arco (1412/1431) – Da semplice contadina a condottiera alla guida di un esercito, fino al martirio per il quale oggi è venerata come santa dalla Chiesa Cattolica. Nata a Domrémy (Francia) e morta a Rouen nel 1431, fu un’eroina per la Francia del XV secolo. Durante la Guerra dei cent’anni guidò le forze armate francesi contro gli inglesi, dai quali venne catturata e consegnata al tribunale dell’inquisizione. Processata per eresia, fu condannata al rogo e arsa viva il 30 maggio 1431. Nel 1456 Papa Callisto III dichiarò nullo il processo ma solo nel 1909 Pio X accordò la sua beatificazione; undici anni dopo Benedetto XV la canonizzò e divenne santa patrona di Francia. Numerose le trasposizioni cinematografiche della sua storia, tra cui “Giovanna d’Arco” di Victor Fleming, premiato nel 1949 con tre Oscar.

Eventi sportivi
1911 – La Nazionale in campo con la maglia azzurra. In molti campi, determinati colori sono tradizionalmente abbinati a elementi o aspetti della natura: il giallo al sole, l’azzurro al mare, l’arancione al tramonto e così via. Si potrebbe pensare che l’azzurro sia stato da sempre il colore della maglia della Nazionale di calcio italiana. Invece dall’esordio contro la Francia, il 15 maggio 1910, l’Italia, in attesa di decidere il colore o perché più economica, ha indossato una maglia bianca, con la possibilità per gli atleti di scegliere il colore dei pantaloncini. Solo in occasione dell’amichevole con l’Ungheria, il 6 gennaio 1911, i calciatori scendono in campo con una maglia azzurra, che da quel momento, pur variando nelle tonalità e nei materiali, con il passare dei decenni e dei produttori, resterà l’inconfondibile colore che, più di tanti discorsi politici e sociali, unirà gli italiani, negli stadi, nelle piazze, davanti ai televisori, ovunque siano sulla Terra.

Proverbio / Citazione
L’Epifania tutte le feste le porta via.
“Tenete la croce in alto, cosicché io possa vederla anche attraverso le fiamme” Giovanna d’Arco