venerdì 5 gennaio

Il Buongiorno di Cuneo24

5 gennaio 2024 | 08:03
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Il Buongiorno di Cuneo24

Nel 1980 la Hewlett-Packard annuncia la messa in vendita del suo primo personal computer

Cuneo. Il sole è sorto alle 8:01 e tramonta alle 17:09. Durata del giorno nove ore e otto minuti.

Santi del giorno
Sant’Edoardo III il Confessore, re d’Inghilterra, è il protettore dei Re.
Sant’Amelia, vergine e martire.
Santa Emiliana, vergine.

Avvenimenti
1968 – Inizia la Primavera di Praga. Alla guida del Partito Comunista venne eletto il “liberale” Dubček e, per quasi otto mesi, l’allora Cecoslovacchia (che nel 1993 si dividerà poi in due, nelle odierne Repubblica Ceca e Slovacchia) visse una stagione di “riformismo illuminato”, che le cronache storiche identificarono con l’espressione Primavera di Praga. Una parentesi felice che, seppur breve, lasciò un’impronta indelebile nelle giovani generazioni di allora e un mirabile esempio di lotta per la libertà in quelle successive. Il malcontento dei cittadini, che avevano visto la loro patria passare dalla condizione di nazione tra le più progredite, prima della Seconda guerra mondiale, a quella di un paese stanco e impoverito da vent’anni di regime comunista, era ormai incontenibile. Rispetto a tale scenario, all’interno del Partito Comunista Cecoslovacco (l’unico ammesso a governare) si allargava il fronte di coloro che giudicavano ineludibile un’azione riformatrice in senso democratico, che in nome di un «socialismo dal volto umano» si distaccasse dalla rigida applicazione del modello sovietico. In questo clima maturò l’elezione a segretario generale del PCC di Alexander Dubček, espressione dell’ala più liberale del partito, che prese il posto di Antonin Novotny, fedelissimo di Mosca. Dubcek, che aveva combattuto tra le file della resistenza comunista contro i nazisti, si circondò di intellettuali e politici riformatori con i quali inaugurò un nuovo corso politico. Pur mantenendo il paese nell’orbita di influenza sovietica, introdusse importanti cambiamenti nella struttura politica, che di fatto rovesciavano i principi cardine del vecchio regime. In primis pose fine alla logica dispotica del partito unico, ammettendo l’esistenza di forze politiche non alleate al PCC; in secondo luogo favorì la libertà di stampa e di espressione, rispondendo alle istanze dei circoli culturali e studenteschi. La maggioranza dei cittadini appoggiò l’ondata liberalizzatrice e ciò mise in allarme il governo di Mosca, preoccupato delle ripercussioni che potevano verificarsi negli altri contesti del cosiddetto Blocco sovietico, tenuto assieme dal Patto di Varsavia (1955). In base all’alleanza i firmatari si promettevano reciproco sostegno in caso di aggressione. La sua vera natura emerse in quella fase delicata: secondo l’interpretazione di Leonid Brežnev (segretario del PCUS), l’allontanamento dal socialismo verso posizioni capitalistiche costituiva di per sé un pericolo per le altre forze del Patto e, implicitamente, giustificava un intervento militare. Ribattezzata in seguito dottrina Brežnev, questa posizione ispirò la reazione repressiva dell’Unione Sovietica, che nella notte tra il 20 e il 21 agosto occupò militarmente Praga. La mattina dopo migliaia di persone scesero in strada a protestare, circondando i carri armati e invitando i soldati ad unirsi a loro. Seguirono giorni di violenti scontri con decine di morti e con 300mila cecoslovacchi che scelsero di abbandonare il paese. Sedata la rivolta, fu ripristinato il vecchio regime blindato dall’occupazione militare che ebbe termine soltanto alla fine degli anni Ottanta. La caduta del muro di Berlino e la conseguente dissoluzione dell’URSS favorirono il rovesciamento del regime comunista (ricordata come Rivoluzione di velluto, per il carattere non violento) e l’indizione delle prime elezioni democratiche, nel giugno del 1990, con Dubček che fu chiamato a presiedere l’assemblea federale. Fonte d’ispirazione per le contestazioni giovanili del Sessantotto, la Primavera di Praga fu celebrata nel mondo dell’arte sotto diverse forme, dalla musica alla letteratura. Su tutti, il celebre romanzo di Milan Kundera: L’insostenibile leggerezza dell’essere (1984).
1980 – La Hewlett-Packard annuncia la messa in vendita del suo primo personal computer.
2005 – Viene scoperto il pianeta nano Eris, secondo per grandezza fra i pianeti nani nel Sistema solare.
2023 – Alle ore 9:30, si tengono, in Piazza San Pietro, i funerali del Papa emerito Benedetto XVI.

Nati in questo giorno
Christian De Sica – Portare un cognome così è sicuramente un’eredità pesante ma, per certi versi, anche un “colpo di fortuna”, per un attore tra i più amati dal pubblico italiano… specialmente a Natale! Nato a Roma, più figlio d’arte di lui non ce n’è. È suo padre, il grande regista Vittorio De Sica, a fargli muovere i primi passi nel film Una breve vacanza (1973), seguito da altri con registi del calibro di Pupi Avati e Rossellini. Il successo come attore comico si concretizza negli anni Ottanta con commedie come Borotalco di Carlo Verdone e Sapore di mare di Carlo Vanzina. Con quest’ultimo, nello stesso periodo, inaugura un nuovo genere destinato a fare la sua fortuna: il cinepanettone. Dopo il primo Vacanze di Natale del 1983, tranne poche eccezioni, non c’è festività natalizia che non lo veda protagonista, fino al 2005 in coppia fissa con Massimo Boldi, in seguito con altri attori. Attivo anche come regista (da “Faccione” a “The Clan”), una delle sue passioni è il canto, come dimostrano la partecipazione a Sanremo 1973 e al musical “Un americano a Parigi” (2000-02). Nel 2014 è protagonista della commedia La scuola più bella del mondo di Luca Miniero (regista tra gli altri di “Benvenuti al Sud”). Nel dicembre 2017 esce nelle sale Poveri ma ricchissimi, sequel di Poveri ma ricchi, uscito l’anno prima. Il 19 dicembre 2018 arriva il film commedia Amici come prima, nel quale dopo 13 anni è nuovamente in coppia con Massimo Boldi. Nel 2019 con Carlo Buccirosso e Gianmarco Tognazzi è protagonista del film Sono solo fantasmi. Nel Natale 2021 è protagonista con Alessandro Siani del cinepanettone Chi ha incastrato Babbo Natale?. Tra gli ultimi lavori ci sono Natale a tutti i costi (2022) e I limoni d’inverno (2023). Compie 73 anni.
Umberto Eco (1932/2016) – Dalla fine del secolo scorso è uno dei maggiori scrittori italiani, autore di best-seller tradotti in tutto il mondo. Piemontese di Alessandria, ha dato un notevole contributo alla letteratura ed è precursore e divulgatore dell’applicazione della tecnologia alla scrittura. Nel 1980 pubblica il romanzo d’esordio Il nome della rosa, diventato in poco tempo un best-seller internazionale, tradotto in 47 lingue e portato al cinema nel 1986 dal regista Jean-Jacques Annaud (protagonista Sean Connery). Sulla stessa scia altri libri di successo, tra cui “Il pendolo di Foucault” e “Il cimitero di Praga”, che alternano leggende o fatti storici reali, incentrati su temi filosofici (come l’esistenza di Dio, l’universo, il vuoto) e su aspetti legati al mistero (vedi il Sacro Graal). Autore di numerosi trattati di semiotica, adottati come testi fondamentali dell’istruzione universitaria, dal 2008 è professore emerito e presidente della Scuola Superiore di Studi Umanistici dell’Università di Bologna, mentre nel 2010 diviene socio dell’Accademia dei Lincei, per la classe di Scienze Morali, Storiche e Filosofiche. Nel 2015 dà alle stampe il settimo romanzo, Numero Zero, edito da Bombiani e in cui è ripercorsa la storia politico-giudiziaria dell’Italia del secolo scorso. Il 19 febbraio dell’anno seguente si spegne nella sua residenza milanese.

Eventi sportivi
1997 – Inter-Roma 3-1: Djorkaeff segna il gol dell’anno. A San Siro, veniva realizzato uno dei gol più belli mai segnati dall’Inter.

Proverbio / Citazione
Gennaio bello Febbraio in mantello.
“La lettura è un’immortalità all’indietro” Umberto Eco