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Vino, Coldiretti Cuneo esulta per il decreto “salva etichette”

8 dicembre 2023 | 09:31
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Vino, Coldiretti Cuneo esulta per il decreto “salva etichette”

Accolto l’appello di Coldiretti a tutela di un settore già colpito dall’impennata del costo del vetro cavo per le bottiglie (+58% in 18 mesi).

Sono salve cinquanta milioni di etichette per il vino Made in Italy messe a rischio dalle nuove norme UE. Ad affermarlo è la Coldiretti in riferimento all’annuncio del Ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida della firma del Decreto che posticipa l’introduzione e l’applicazione della normativa europea sul cambio di etichettatura del vino, permettendo così l’utilizzo e l’esaurimento delle etichette già in magazzino.

La norma, che entra in vigore dall’8 dicembre, impone – spiega Coldiretti Cuneo – l’inserimento delle informazioni relative a ingredienti e valori nutrizionali e inizialmente prevedeva che per gli ingredienti fosse utilizzato un codice QR accompagnato dalla lettera “I”. A poche settimane dall’entrata in vigore, la Commissione ha deciso di inserire il termine completo “ingredienti”, condannando di fatto al macero tutte le etichette già stampate dai produttori che si erano organizzati per tempo.

Un problema subito denunciato dalla Coldiretti a tutela di un settore già colpito dall’impennata del costo del vetro cavo per le bottiglie che hanno fatto segnare un aumento del +58% nell’arco di 18 mesi mettendo a rischio la competitività dei nostri vini sul mercato nazionale ed estero dove per la prima volta dopo oltre un decennio sono calate le vendite in valore (-1%). Non a caso l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato un’istruttoria per una presunta intesa restrittiva della concorrenza nella vendita delle bottiglie di vetro.

“Non si tratta peraltro del primo attacco al vino italiano giunto dalle politiche dell’Unione Europea. Si va dalla scelta della Commissione di dare il via libera all’introduzione di etichette allarmistiche sul vino decisa dall’Irlanda alla decisione dell’UE di autorizzare nell’ambito delle pratiche enologiche l’eliminazione totale o parziale dell’alcol anche nei vini a denominazione di origine, dalla pratica dello zuccheraggio fino al vino senza uva con l’autorizzazione alla produzione e commercializzazione di vini ottenuti dalla fermentazione di frutti diversi dall’uva come lamponi e ribes” sostiene il Presidente di Coldiretti Cuneo, Enrico Nada.

A rischio è un comparto che – ricorda Coldiretti Cuneo – conta 6.500 imprese, 16.800 ettari di superficie vitata e una produzione di 100 milioni di bottiglie all’anno, perlopiù a marchio DOC o DOCG, per un valore complessivo di oltre 700 milioni di euro. Le ultime derive della normativa comunitaria mettono a rischio una filiera cruciale per la produzione e l’export dell’agroalimentare Made in Italy, un settore che ha scelto da tempo la strada della qualità. Soltanto la Granda conta 18 DOC e DOCG, che ricomprendono quasi 100 tipologie di vini prodotti con un approccio sempre più green, e ben 6.500 imprese coinvolte” evidenzia il Direttore di Coldiretti Cuneo Fabiano Porcu.