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Specchio dei Tempi dona apparecchiature all’ospedale di Cuneo

21 dicembre 2023 | 15:15
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Specchio dei Tempi dona apparecchiature all’ospedale di Cuneo

Una colonna per la terapia del dolore e un caschetto per interventi mini-invasivi in Cardiochirurgia

“Nel corso della mia permanenza come Commissario all’azienda ospedaliera S. Croce e Carle non sono mancate occasioni e opportunità di ricerca di donazioni e di risposte positive. Ringrazio il presidente della Fondazione La Stampa Specchio dei Tempi, insieme al direttore operativo Angelo Conti e all’amico Silvio Falco per aver compiuto nei nostri confronti questo sforzo in tempi rapidi che arricchisce di nuove tecnologie molto importanti un hub di secondo livello come il nostro ospedale”. Il Commissario Livio Tranchida accoglie con il direttore sanitario di Azienda Giuseppe Coletta il presidente di Specchio dei Tempi Lodovico Passerin d’Entrèves: “Sono molto lieto di trovarmi oggi a Cuneo, città alla quale mi legano anche ricordi personali La nostra Fondazione rappresenta un punto di incontro tra chi vuole aiutare gli altri e chi necessita di essere aiutato. Ci muoviamo su 3 aree: anziani soli cui corrispondiamo la tredicesima dell’amicizia, aiutandone 2.500, mamme sole, dispersione scolastica. Inoltre abbiamo aggiunto l’attività grandi calamità e prestiamo una particolare attenzione alla Sanità: con l’ultimo piano annuale abbiamo inserito le donazioni per il S. Croce”.

Giuseppe Coletta (c’è anche il direttore della Cardiochirurgia Maurizio Roberto) si cala nella descrizione dell’impiego delle apparecchiature donate del valore complessivo di 85 mila euro: “Il caschetto per la Cardiochirurgia è fondamentale in un’ottica di estendere sempre di più gli interventi mini-invasivi. Quando i pazienti chiedono l’assolvimento del bisogno di salute lo fanno oggi in maniera diversa, conoscendo l’evoluzione delle modalità di esecuzione di un intervento chirurgico.

Poi abbiamo ricevuto una colonna per la terapia antalgica per il controllo del dolore cronico, ma soprattutto di quello che isola il paziente. Si interviene sulla causa del dolore con diagnosi e trattamento terapeutico”. Tutto ciò rende l’ospedale più sicuro, conclude Tranchida.