sabato 23 dicembre

Il Buongiorno di Cuneo24

23 dicembre 2023 | 08:01
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Il Buongiorno di Cuneo24

Nel 1969 Rivera vince il Pallone d’oro

Cuneo. Il sole è sorto alle 7:59 e tramonta alle 16:59. Durata del giorno nove ore.

Santi del giorno
San Giovanni da Kety, canzio, sacerdote è il protettore di seminaristi ed ecclesiastici studiosi.
San Dagoberto II, martire.
San Servolo, il Paralitico, mendicante.

Avvenimenti
1823 – Una Visita di San Nicola, attribuito a Clement Clarke Moore, viene pubblicato per la prima volta.
1966 – Il film Il buono, il brutto, il cattivo viene proiettato per la prima volta in pubblico.
1976 – Nasce Telecolor International a Catania.
1984 – Strage di Natale. Sono da poco passate le 19 e il Rapido 904 – partito da Napoli e diretto a Milano – vede davanti a sé la grande galleria dell’Appennino, che con i suoi 18 km collega Bologna a Firenze. A bordo, tra i circa 300 passeggeri, regna un clima di relax domenicale, in attesa di rientrare a casa, e di gioiosa ansia di riabbracciare i parenti per le festività natalizie. Una manciata di minuti e si consuma il dramma di quella che i media ricorderanno come Strage di Natale, primo atto della sanguinosa guerra di mafia che raggiungerà il culmine nei primi anni Novanta. Dopo aver percorso circa 8 km di galleria, in località San Benedetto Val di Sambro, si avverte un tremendo boato e in una frazione di secondo il convoglio si trasforma in un’infernale trappola di fiamme e schegge di vetro impazzite. Il buio della galleria aumenta il panico delle persone che ignorano cosa sia accaduto, ma le grida di dolore e di disperazione di alcuni fanno presagire il peggio. Particolarmente straziante (come riportato dalle testimonianze dei sopravvissuti) è la voce disperata di una madre che chiama «Federica! Federica!», cercando sua figlia di 12 anni. Ma il nome della ragazzina finisce nell’elenco delle 17 vittime (tra di loro altri due bambini, di 4 e 9 anni), di cui 15 morte sul colpo e altre due per le gravi ferite riportate. Gli oltre 260 feriti vengono soccorsi non senza difficoltà, visto che la linea elettrica è stata messa fuori uso dall’esplosione e la galleria – completamente al buio per la poca autonomia dei neon d’emergenza – è invasa dal fumo. Determinante è la prontezza d’intervento del personale del treno (che riceverà per questo una medaglia d’oro) e la rapidità dei soccorsi, coordinati dal servizio centralizzato di Bologna Soccorso che, in occasione dei Mondiali di Calcio 1990, diverrà il primo nucleo attivo del servizio di emergenza 118. L’acre odore di polvere da sparo avvertito dai soccorritori fa capire che si è trattato di un attentato. Le prime ipotesi ricadono sulla matrice terroristica ma gli anni di piombo sembrano ormai archiviati e molti dettagli portano in tutt’altra direzione. Agli inquirenti non sembra infatti una casualità che l’episodio sia avvenuto poco distante dal luogo di un’altra tragedia avvenuta dieci anni prima: la strage del treno Italicus, in cui erano morte 12 persone. Si sospetta una strategia precisa di più soggetti. In questo scenario, assume un valore altamente simbolico la scelta dei parenti delle vittime di non autorizzare i funerali di Stato. Nel frattempo emergono i primi riscontri. Un testimone afferma di aver notato qualcuno che ha sistemato due borsoni nel portabagagli del corridoio della nona carrozza, durante la sosta alla stazione di Firenze. Questo sposta l’indagine nel capoluogo toscano, dove viene presa in carico dal procuratore Pier Luigi Vigna. Ma la vera svolta arriva a marzo dell’85, con l’arresto a Roma di Guido Cercola e del pregiudicato Pippo Calò, vicino a Cosa nostra, entrambi accusati di traffico di stupefacenti. La perquisizione nel loro covo fa emergere una valigia con dentro un apparato ricetrasmittente, antenne, cavi, armi ed esplosivi. Tutto materiale giudicato compatibile con quello utilizzato per la carneficina del 23 dicembre. Le nebbie si diradano e la verità comincia a venire a galla: si tratta di un attentato mafioso, il primo realizzato con un telecomando a distanza. Emerge il disegno criminale di uccidere quante più persone possibili, legato alla scelta di azionare il dispositivo nel momento in cui il treno era dentro la galleria, amplificando così la forza distruttiva della detonazione. Ma la mafia non ha fatto tutto da sola. I legami di Calò con camorra napoletana, ambienti eversivi di destra e Loggia P2 fanno pensare a una strategia condivisa per rispondere alla guerra che lo Stato ha dichiarato alla mafia in quegli anni. Protagonisti di questa battaglia sono Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e gli altri giudici del pool antimafia, le cui indagini portano nel 1987 alla celebrazione dello storico maxiprocesso di Palermo. Le inchieste siciliane s’incrociano con quella sulla strage di Natale, di cui il procuratore Vigna accusa Calò e Cercola, indicando come scopo finale quello di «distogliere l’attenzione degli apparati istituzionali dalla lotta alle centrali emergenti della criminalità organizzata, che in quel tempo subiva la decisiva offensiva di polizia e magistratura per rilanciare l’immagine del terrorismo come l’unico, reale nemico contro il quale occorreva accentrare ogni impegno di lotta dello Stato». Per entrambi arriva la condanna all’ergastolo, confermata in via definitiva nel 1992. Nel 2011, le rivelazioni del collaboratore di giustizia Giovanni Brusca portano all’arresto di Totò Riina (già condannato all’ergastolo in quanto capo della cupola mafiosa e ideatore della strategia stragista, cui si ricollegano le stragi di Capaci e via D’Amelio) quale mandante dell’attentato al Rapido 904.

Nati in questo giorno
Carla Bruni – Dalle passerelle internazionali all’Eliseo, proseguendo sulle note della chanson di cui è una delle principali interpreti contemporanee. Nata a Torino, modella e attrice, all’età di 6 anni, con la famiglia, si è trasferita in Francia, a Parigi, per poi iscriversi alla facoltà di architettura alla Sorbona, abbandonata per sfondare nella moda. Tra le modelle più pagate al mondo negli anni Novanta, nel 2002 ha esordito come cantautrice, presenziando due volte a Sanremo (nel 2003 e 2013). Dal 2008 al 2012 è stata la Première dame de France, in quanto terza moglie dell’ex presidente della Repubblica francese Nicolas Sarkozy. Indicata, nel 2010, da Forbes al trentacinquesimo posto nella classifica delle donne più potenti del mondo, ha creato la “Fondation Carla Bruni-Sarkozy” per promuovere l’accesso al sapere e alla conoscenza. Compie 56 anni.
Michele Alboreto (1956/2001) – Nato a Milano e morto a Klettwitz il 25 aprile 2001, è un ex pilota automobilistico, vicecampione del mondo di Formula 1 nel 1985. In carriera, in cinque stagioni alla Ferrari (dal 1984 al 1988), vince cinque Gran Premi. Nel 1994 (l’anno del suo ritiro dalla F1), nel Gran Premio di San Marino sul circuito di Imola, la sua Minardi in uscita a grande velocità dalla pit-lane, avendo perso una ruota, investe e ferisce quattro meccanici della Ferrari. Nel 2001, invece, è Alboreto a subire un incidente purtroppo mortale sul circuito di Lausitzring, durante una sessione di prove libere private.

Eventi sportivi
1969 – Rivera vince il Pallone d’oro. Il vincitore della 14ª edizione del premio Pallone d’oro è per la prima volta un italiano: Gianni Rivera del Milan. Il Golden boy era già arrivato secondo nel 1963. L’affermazione del calcio italiano è completata dal secondo posto di Gigi Riva del Cagliari.

Proverbio / Citazione
Dicembre prende e giugno rende.
“Bisogna approfittare di ogni occasione, perché non sappiamo se ci sarà una seconda possibilità” Michele Alboreto