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Cia Cuneo: “Legge di Bilancio deludente sulle pensioni e preoccupante sulla sanità”

20 dicembre 2023 | 08:31
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Cia Cuneo: “Legge di Bilancio deludente sulle pensioni e preoccupante sulla sanità”

Le riserve espresse dal direttore provinciale Igor Varrone. E l’Associazione nazionale pensionati scrive alla viceministra Bellucci per avere un nuovo welfare e più fondi per la non autosufficienza.

La Legge di Bilancio del Governo è in dirittura di arrivo. Cia ne fa una severa analisi, esprimendo le proprie riserve soprattutto su pensioni e sanità. Dice Igor Varrone, direttore provinciale di Cuneo dell’organizzazione agricola: “Nei mesi passati i nostri rappresentanti hanno avuto decine di incontri parlamentari con tutti i gruppi politici, sottoponendo alla loro attenzione una piattaforma di rivendicazioni urgenti. Ma non sono stati ascoltati. Si tratta di una manovra finanziaria modesta e con poche ambizioni. Sul versante delle pensioni è deludente in quanto, ancora una volta, senza aumenti, in particolare per quanto riguarda la richiesta di portare l’assegno minimo a 800 euro al mese, poco sopra la soglia di povertà. E poi con un’indicizzazione che non recupera nemmeno l’inflazione. Il lato sanità è preoccupante, con lo spettro di una riduzione del finanziamento al Sistema Sanitario Nazionale vicino al 6,2% del Pil nel 2024: il più basso d’Europa”.

Per quanto riguarda il sistema pensionistico nello specifico, secondo Cia Cuneo: La manovra peggiora Opzione Donna che vede ristretti tempi, modalità di accesso e valore della pensione, così come l’Ape Sociale che cancella il riconoscimento dei lavori gravosi e usuranti, tra i quali quelli degli agricoltori. Inoltre, non si prevede nulla per le pensioni di garanzia destinate ai giovani, mentre si complicano le regole e si allungano i tempi per chi potrebbe lasciare il lavoro”. Una questione simile a quella che riguarda il capitolo sanità: “Il modesto incremento delle risorse copre appena l’aumento dei costi ordinari. Di conseguenza, la crisi del sistema precipita ogni giorno, mentre riforme e innovazione, oggi necessarie, escono dalla programmazione. Infine, nella Legge di Bilancio non trova applicazione la riforma della non autosufficienza perché mancano fondi e decreti attuativi. Di fronte a questo scenario, Cia non intende rinunciare al suo ruolo di tutelare anche i pensionati e gli anziani e ribadisce l’impegno per ottenere assegni dignitosi, sanità pubblica e universalista, servizi socio-sanitari efficienti capaci di valorizzare il ruolo di chi è più avanti negli anni all’interno della società”.

L’Anp, l’Associazione nazionale pensionati di Cia Agricoltori Italiani è tra le 60 organizzazioni che hanno firmato il Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza, rilanciando la richiesta di provvedere urgentemente al sostegno finanziario dell’assistenza agli anziani e scrivendo alla viceministra del Lavoro e delle Politiche Sociali, Maria Teresa Bellucci, in vista dell’elaborazione dei decreti attuativi riguardanti la Legge dedicata alla materia, la 33 del 2023. Bisogna stringere i denti su una norma approvata a marzo, – continua Varrone – ma che attende un’applicazione da 25 anni e ora deve assolutamente avere i decreti attuativi per portare benefici a oltre 10 milioni di persone tra anziani non autosufficienti, caregiver famigliari e personale di assistenza professionale. Cia ha posto l’attenzione sulla necessità di finanziamenti adeguati al momento non previsti dalla Legge di Bilancio, ma ha anche evidenziato i requisiti necessari per mettere in pratica la riforma”.

Nei decreti attuativi, dunque, Cia Cuneo sostiene che: “Evitando inutili fasi di sperimentazione, serve semplificare la valutazione delle condizioni di non autosufficienza, organizzare in modo appropriato i servizi domiciliari e dotare, con coerenza, le strutture residenziali di personale competente. Infine, è necessario avviare un percorso di riconoscimento per il ruolo di caregiver famigliare e per sostenerlo nel suo impegno di cura. Senza dimenticare che la riforma dovrà, snellendo le procedure, anche rispondere ai problemi di tutti quegli anziani con disabilità pregresse”.