Al cantiere del Tenda per dire basta ai continui ritardi sulla realizzazione dell’opera

18 dicembre 2023 | 20:06
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Molti esponenti politici locali, imprenditori e persone comuni alla manifestazione organizzata da Confcommercio Cuneo. Chiapellla: “non contro qualcuno, ma per il territorio, per avere risposte certe, tempi certi”. Cirio: “”Era importante che la Regione fosse qua insieme a chi ha subito e subisce quotidianamente la mancanza dei collegamenti. Questo è un cantiere estremamente complicato su cui dobbiamo fare squadra comune utilizzando il ‘modello Cuneo'”

#cipensiamonoi? è l’hashtag scelto da Confcommercio Cuneo per dare il titolo alla manifestazione andata in scena oggi (lunedì 18 dicembre) davanti al cantiere di lavoro del raddoppio del tunnel di Tenda. Erano circa in 200, tra esponenti politici, imprenditori, commercianti, tutti (o quasi) muniti di paletta e secchiello, per dire basta ai continui ritardi che si stanno accumulando nella realizzazione dell’opera. “Le opere di realizzazione e ristrutturazione del Tenda fin qui non sono mai andate d’accordo con il rispetto dei tempi – spiegano gli organizzatori. – Secondo gli annunci iniziali, l’apertura della nuova canna era prevista nel 2017 e sconta già 6 anni di ritardi, che diventeranno 7 qualora la circolazione sarà ripristinata, come confermato, nel giugno 2024. Il rifacimento del tunnel storico alle stesse dimensioni, previsto a febbraio 2020, slitterà all’autunno 2026. Rispetto alla partenza dei cantieri (novembre 2013), l’intero progetto terminerà quindi dopo 13 anni di lavori. Con un raddoppio di tempi e costi: dei 140 milioni iniziali di investimento, si è già saliti a 255 milioni, +115 rispetto al budget preventivato”.

“Abbiamo organizzato questa manifestazione non contro qualcuno, ma per il territorio, per avere risposte certe, tempi certi”, ha detto tra le altre cose Luca Chiapella, presidente provinciale di Confcommercio.

Dietro al successo di questa manifestazione – ha detto il presidente dell’Ascom Cuneo, Roberto Ricchiardi – c’è soprattutto la voglia di un territorio intero, ma anche di tutta la nostra categoria, di avere certezze sui tempi, che non devono più essere dilatati. Il loro rispetto è stato sempre disatteso e anche nell’ultimo sopralluogo di alcune settimane fa ci era sembrato di intuire che anche l’ultima data annunciata di fine lavori, quella di giugno 2024, venisse disattesa. Speriamo che le rassicurazioni avute siano rispettate, ma sorveglieremo, confidando che anche le varie forze politiche, all’unisono, vigilino sul rispetto delle tempistiche. Quest’opera non è un ‘di più’, ma è necessaria. Non stiamo sollecitando un abbellimento o una ristrutturazione, ma un risultato che sarà comunque minimo: l’apertura a senso unico alternato di un traforo vitale per imprese, turismo e famiglie intere. Vogliamo una data certa e lo chiediamo anche per il rifacimento del tunnel storico”.

“Questa situazione di incertezza cronica sulle sorti del transito viario, fino ad oggi ha portato con sé danni economici incalcolabili, azzerando i flussi nell’immediato e al contempo non dando alcun margine di programmazione futura per definire piani strategici di ripartenza – ha aggiunto Giorgio Chiesa, presidente provinciale dell’Associazione Albergatori esercenti operatori turistici della provincia di Cuneo. – Ci auguriamo che la manifestazione di oggi così partecipata, forte e creativa tocchi gli animi di chi in politica, come nel settore edile, ci deve garantire l’apertura in sicurezza del Col di Tenda, che oggi assomiglia tanto ad un autolavaggio stante le infiltrazioni d’acqua. Gli esercenti che rappresento non sono solo arrabbiati, sono anche depressi. È grazie al loro impegno se, malgrado le tante disgrazie infrastrutturali che ci affliggono, i risultati del PIL turistico della Granda sono tuttavia onorevoli. Un peccato lottare così tanto quando potremmo operare dignitosamente senza tanto stress se le infrastrutture, che sono l’anima del turismo, fossero quelle che una società si aspetterebbe di avere negli anni Duemila”.

Fortememente rappresentato, il mondo politico locale ha visto, tra le altre, la partecipazione di Luca Robaldo (presidente della Provincia), Patrizia Manassero (sindaca di Cuneo), Roberta Robbione (sindaca di Borgo San Dalmazzo), Massimo Riberi (sindaco di Limone Piemonte), Chiara Gribaudo (deputata cuneese del Partito Democratico), Giorgio Maria Bergesio (senatore cuneese della Lega), Sara Tomatis (assessora del Comune di Cuneo), Marco Gabusi (assessore della Regione Piemonte).

In coda alla manifestazione, è arrivato anche il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio. “Era importante – ha detto il Governatore – che la Regione fosse qua insieme a chi ha subito e subisce quotidianamente la mancanza dei collegamenti. Questo è un cantiere estremamente complicato su cui dobbiamo fare squadra comune. Dobbiamo utilizare il ‘modello Cuneo’ che è il modello dei Lido Riba, dei Dardanello, dei Borgna, dei Crosetto, dei Quaglia e cioè che non ci sono distinzioni politiche”.