Oggi 11 novembre è San Martino

11 novembre si celebra San Martino.

Una data importante in ambito agricolo, si chiude l’annata agraria e scadono i contratti agrari.

“Accordi sempre più faticosi da onorare, che accentuano lo strutturale squilibrio di potere contrattuale che vede penalizzati soprattutto agricoltori e Pmi dell’industria agroalimentare” ha ricordato stamane in un post il consigliere regionale Demarchi.

Tanti i ricordi di ognuno legati a questo santo. L’omonima poesia di Giosué Carducci che i più hanno studiato a scuola ma anche la storia del mantello del Santo che ne regalò un pezzo ad un mendicante; poco dopo il suo gesta ecco smetter la pioggia, uscire il sole e alzarsi le temperature. Da qui il detto ancora attuale dell'”Estate di San Martino”.

In Piemonte poi un altro detto ancora in uso è “fé San Martin” usato quando si trasloca. Arriva dal secondo dopoguerra quando l’anno agrario si considerava chiuso il 10 novembre data scelta in quanto i lavori nei campi erano già terminati senza però che fosse già arrivato l’inverno e di conseguenza era finito il lavoro del mezzadro ed il relativo contratto di affitto. I braccianti che venivano riconfermati dal proprietario terriero per il nuovo anno agrario, che ripartiva il giorno successivo, non avevano problemi: il posto di lavoro era mantenuto così come l’abitazione. Per coloro che venivano licenziati, l’11 novembre, quando la chiesa ricorda San Martino di Tours, era un giorno disgraziato. Il mezzadro con la sua famiglia era praticamente messo alla porta, doveva raccogliere tutte le sue cose ed era costretto ad abbandonare casa e lavoro. Non era inusuale, in quei giorni, imbattersi in carri strapieni di ogni masserizia che si spostavano da un podere all’altro, ecco perché è tradizione utilizzare il termine “fé San Martin” (fare San Martino) quando si trasloca.