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I Radicali cuneesi visitano le carceri della Granda e tracciano il bilancio annuale

6 novembre 2023 | 10:01
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I Radicali cuneesi visitano le carceri della Granda e tracciano il bilancio annuale

I militanti dell’associazione “G. Donadei”, quest’anno assieme ad una sessantina di persone che hanno aderito alla campagna “Devi vedere”, hanno stilato un report preciso sulla situazione carceraria della provincia.

Un fine settimana di mobilitazione per gli attivisti di Radicali Cuneo “Gianfranco Donadei”: circa sessanta persone, nel contesto della campagna ‘Devi Vedere’ di Radicali Italiani, hanno fatto parte delle delegazioni in visita alle carceri di Cuneo, Alba, Saluzzo e Fossano. In carcere con i radicali anche esponenti locali di +Europa, Azione, Fratelli d’Italia, Partito Democratico e Possibile.

“Per noi è un appuntamento fisso visitare le carceri del cuneese. Il dramma è che diverse situazioni, anziché migliorare peggiorano. Rimangono problemi di base indiscutibili: manca la concezione di carcere come luogo di riabilitazione del reo, le iniziative rieducative sono carenti, mancano attività di formazione, manca personale. Importante dedicare attenzione al numero esorbitante di persone con problemi psichiatrici in carcere, che avrebbero necessità di strutture totalmente differenti. Difficili anche le condizioni di lavoro degli agenti di Polizia Penitenziaria, degli educatori e dei dipendenti amministrativi: mancano molte risorse organiche. In tutte le carceri ci sono stati segnalati disagi relativamente alla lentezza con cui magistrato di sorveglianza risponde alle istanze dei detenuti: anche in questo caso, la carenza di personale è cronica. Questo è un disservizio che viola i diritti dei detenuti“. Così Filippo Blengino e Alice Depetro, rispettivamente Segretario e membro di Direzione di Radicali Cuneo “G. Donadei”.

Gli attivisti radicali hanno anche tracciato qualche riga di bilancio sulla situazione di ciascun carcere. Eccole nel dettaglio:

Carcere di Alba: “I lavori di ristrutturazione del padiglione chiuso dal 2016, iniziati lo scorso anno con un ritardo notevole e la cui previsione di fine era prevista entro ottobre 2023, termineranno indicativamente soltanto nel 2025. Nel frattempo, un detenuto, dopo aver già espiato tutta la propria condanna, è entrato in sciopero della fame a inizio novembre in seguito ad un nuovo rinnovo della misura di sicurezza. La casa lavoro, ideata per persone giudicate socialmente pericolose, è un istituto di origine fascista che viola profondamente la Carta costituzionale. Servono strutture adeguate alla tipologia di utenza. Il magistrato di sorveglianza qui può rendere infinita una pena per ragioni di sicurezza: un vero e proprio ergastolo bianco insomma. Nonostante il nome, il lavoro all’interno di questi istituti è una chimera. Ad Alba è inoltre troppo poco presente la figura dello psichiatra”.

Carcere di Fossano: “La Casa di Reclusione di Fossano è un istituto ambito dai detenuti: sono presenti molteplici attività rieducative, lavoratori e scuole. La struttura è in uno stato manutentivo buono e non abbiamo riscontrato evidenti particolari criticità”.

Carcere di Cuneo: “Sulle denunce legate al reato di tortura registrate all’interno della struttura, ribadiamo la fiducia nel lavoro della magistratura. Nella Casa circondariale sono state finalmente aperte le serre esterne ed è stato inaugurato il padiglione Stura. É previsto anche l’allargamento della sezione 41bis. Le iniziative rieducative, se pur molteplici, riguardano ancora troppi pochi detenuti. Grave la carenza cronica di personale, a partire dagli educatori“.

Carcere di Saluzzo: “La Casa di reclusione di Saluzzo è molto distante dalla città, mancano totalmente linee di collegamento con il centro. Sollecitiamo nuovamente il Sindaco Mauro Calderoni ad agire su questo fronte. Da tempo, ci sono problemi con la caldaia, per cui spesso manca l’acqua calda nelle docce. In molti ci hanno ricordato che i farmaci in fascia C devono essere acquistati, come in tutti gli istituti della regione, e non resi disponibili dalla Regione gratuitamente. Carenze croniche di personale e alcuni locali in stato di degrado, a partire dall’ingente presenza di muffa in alcuni locali docce, rendono parte della struttura fatiscente. Meglio i locali del nuovo padiglione e degna di nota la sezione dedicata agli studenti universitari. Buona la copertura medica di base, ma difficoltà ad accedere a specialisti, a partire dallo psichiatra”.