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Recupero pascoli di alta e media valle: Unione Montana Valle Varaita presenta un progetto

28 ottobre 2023 | 14:44
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Recupero pascoli di alta e media valle: Unione Montana Valle Varaita presenta un progetto

L’obiettivo principale dell’intervento è quello di recuperare e qualificare il sistema pascolivo di valle per conservarne il valore ecologico e di biodiversità, migliorare la resilienza ambientale ed economica ai cambiamenti climatici, sostenere l’agricoltura di montagna e la qualità dei suoi prodotti secondo criteri di coerenza e di sostenibilità nel medio-lungo periodo

L’Unione Montana Valle Varaita ha candidato il progetto “PASCOLIAMO: recupero dei PAScoli, per la COnservazione ambientale, la resiLIenza e lo sviluppo dell’Allevamento e dell’economia di MOntagna” al bando per il “Piano nazionale per la riqualificazione dei piccoli comuni” della Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento Casa Italia.

L’obiettivo principale dell’intervento è quello di recuperare e qualificare il sistema pascolivo di valle per conservarne il valore ecologico e di biodiversità, migliorare la resilienza ambientale ed economica ai cambiamenti climatici, sostenere l’agricoltura di montagna e la qualità dei suoi prodotti secondo criteri di coerenza e di sostenibilità nel medio-lungo periodo. Gli interventi progettati riguardano i Comuni di Bellino, Frassino, Sampeyre e Pontechianale, dove le aree adibite a pascolo, anche di proprietà comunale, superano gli 8.300 ettari, pari al 97% della superficie agricola utilizzata e ad oltre il 30% della complessiva superficie comunale. I costi complessivi delle opere previste dal progetto ammontano a 2.758.712 euro e non sono previste forme di co-finanziamento né pubblico né privato. Se finanziato, si prevede di avviare il progetto nella tarda primavera del 2024, con completamento delle azioni previste entro il mese di ottobre.

«Aver presentato questo progetto è già di per sé un ottimo risultato – commenta il presidente dell’Unione Montana Valle Varaita Silvano Dovetta – perché ci ha permesso di analizzare a fondo la questione, contigua ad altre sulle quali siamo attivi da tempo come la gestione forestale, e di mettere in rete diversi possibili interventi: di questo ringrazio gli uffici e i collaboratori dell’Unione Montana e anche il mio vicepresidente Giovanni Fina che è sempre molto attento a questo genere di tematiche, correlate alla sua delega sull’Agricoltura. Se il progetto sarà finanziato, potrà dare un impulso molto forte alle attività silvopastorali nel territorio della nostra alta valle».

Nel corso degli anni Sessanta del secolo scorso la montagna è stata interessata da un progressivo ed intenso processo di spopolamento che ha determinato la riduzione e spesso l’abbandono delle pratiche agricole su vaste aree montane: le superfici un tempo coltivate, compresi i pascoli, sono andate così incontro ad un processo di degradazione e riforestazione che le ha trasformate in boschi o cespuglieti, modificando i caratteri paesaggistici ed ambientali dei territori di montagna e semplificandone la struttura. Il recupero ed il miglioramento di queste superfici, se fatto in modo attento e curato, ha ricadute positive su ambiente, paesaggio ed economia locale.

Più nello specifico, si prevedono diversi interventi a seconda della porzione di valle interessata. In alta valle sono stati progettati il miglioramento delle superfici pascolive già adibite a quella funzione, con il recupero della loro piena funzionalità attraverso il ripristino della superficie erbosa e la rimozione della vegetazione invasiva di tipo arbustivo per l’estensione delle superfici utilizzabili per il pascolamento del bestiame, e la sistemazione di alcuni tratti di viabilità pastorale di accesso agli alpeggi, senza modificazione dei tracciati, per il ripristino delle porzioni di sedime danneggiate da episodi di dilavamento delle acque. In media valle si prevede di intervenire per il recupero a pascolo di aree oggi non utilizzate perché interessate dallo sviluppo di boschi di invasione, con il diradamento della vegetazione arborea in conformità con i contenuti della pianificazione forestale vigente e approvata dalla Regione Piemonte. Su tutto il territorio di progetto di procederà poi al ripristino e alla realizzazione di punti di abbeverata per il bestiame, dotati di valvole per il risparmio idrico, alla razionalizzazione della sentieristica, con posa di recinzioni (cancelli, maniglie, picchetti) e di segnaletica per la delimitazione degli spazi individuando quelli ad uso esclusivo degli alpeggi e quelli a uso produttivo e turistico, alla dotazione degli alpeggi di strutture mobili per l’attività di caseificazione. Si prevede infine di predisporre piani pascolivi, comprensivi di linee guida comuni per la gestione degli alpeggi e attività di formazione rivolte alle imprese agricole, per coinvolgerle nelle azioni continuative di manutenzione finalizzate alla conservazione delle superfici oggetto di recupero.

Questo progetto si inserisce nelle azioni di recupero di area vasta, con l’obiettivo generale di integrare ambiente, agricoltura e turismo, per una progressiva qualificazione delle attività economiche e per un utilizzo più responsabile delle risorse naturali che l’Unione Montana Valle Varaita ha avviato negli ultimi anni e che l’hanno condotta tra l’altro ad aderire, in qualità di capofila, alla Green Community Terre del Monviso. L’obiettivo complessivo è quello di favorire la transizione ecologica del territorio, indirizzandolo verso un maggior livello di consapevolezza della comunità locale, che vive la montagna come un’opportunità e non come un problema.

Il “Piano nazionale per la riqualificazione dei piccoli comuni” è finalizzato alla tutela dell’ambiente, del patrimonio culturale e del paesaggio, alla mitigazione del rischio idrogeologico, alla salvaguardia e riqualificazione urbana dei centri storici, alla messa in sicurezza delle infrastrutture stradali e degli istituti scolastici, alla promozione dello sviluppo economico e sociale e all’insediamento di nuove attività produttive, nonché alla ristrutturazione dei percorsi viari di particolare valore storico e culturale destinati ad accogliere flussi turistici che utilizzino modalità di trasporto a basso impatto ambientale.