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Progetti per 36 milioni di euro per ammodernare il sistema idrico integrato

3 ottobre 2023 | 15:53
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Progetti per 36 milioni di euro per ammodernare il sistema idrico integrato
Immagine di repertorio acquedotto

Poco meno di 15 milioni di euro per riqualificare l’acquedotto che serve Cuneo e i Comuni vicini

L’Ato Cn 4, l’ente che coordina il ciclo idrico integrato in provincia, ha stilato un elenco di 8 interventi che ha presentato al Ministero delle Infrastrutture nell’ambito Piano Nazionale di Interventi Infrastrutturali e per la Sicurezza nel Settore Idrico.

Il totale richiesto è di quasi 36 milioni di euro.

La “lista” presenta un ordine di priorità e l’intervento di ammodernamento della rete di distribuzione dell’acqua nell’area del capoluogo provinciale, per un costo di 14 milioni 900 mila euro, è stata ritenuta la più rilevante.

La cifra sarà impiegata per sostituire le condotte che collegano Cuneo con i Comuni di Borgo San Dalmazzo, Vignolo, Cervasca, Bernezzo, Caraglio, Dronero, Centallo, Tarantasca, Boves, Castelletto Stura, Busca, Villar San Costanzo, Costigliole, Roccasparvera e Gaiola.

L’elenco complessivo degli interventi è stato studiato per avere un impatto diffuso su tutto il territorio di competenza dell’Ato4 Cn, cioè la provincia Granda.

Il secondo in lista, ad esempio, riguarda l’acquedotto delle Langhe e Alpi cuneese a Carrù, Piozzo, Monchiero, Lequio Tanaro, Monforte d’Alba; il terzo l’area saviglianese, gli altri a seguire la captazione sull’Ellero, il Roero, la bassa valle Stura, la pianura Fossanese e il Cebano.

Le modalità di approvvigionamento, conservazione e distribuzione della risorsa acqua – dice il presidente dell’Ato Mauro Calderoni – stanno mutando per gli effetti del cambiamento climatico in corso. L’abbiamo visto negli ultimi anni, con mesi di siccità e poi settimane di precipitazioni incessanti. Bisogna essere pronti e in provincia di Cuneo vogliamo esserlo. Per questo, ogni investimento sulle infrastrutture del sistema idrico è un investimento sul nostro futuro: bisogna evitare sprechi nella distribuzione, perdite, macchinari o apparecchiature vecchie e poco efficienti. Inoltre, bisogna connettere diversi tratte delle reti, unire le forze, avere un maggior numero di sorgenti e di alternative per non restare all’asciutto. Come Ato, in collaborazione e in constante dialogo con i il territorio e i colleghi sindaci, lavoriamo in questo senso e ci auguriamo che dal Ministero trovino tutte le risorse per dare il via anche ai nostri cantieri”.