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Il primo flauto dei Berliner Philharmoniker al Conservatorio Ghedini

14 ottobre 2023 | 11:57
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Il primo flauto dei Berliner Philharmoniker al Conservatorio Ghedini
Il primo flauto dei Berliner Philharmoniker al Conservatorio Ghedini
Il primo flauto dei Berliner Philharmoniker al Conservatorio Ghedini

Lo scorso 12 ottobre si è tenuta una masterclass del Maestro Sébastian Jacot: cinquanta, tra studenti del Ghedini e uditori esterni, gli iscritti alla lezione, che si è sviluppata per tutto l’arco della giornata

Cuneo. Lo scorso 12 ottobre il Conservatorio di Cuneo ha ospitato una masterclass del Maestro Sébastian Jacot, primo flauto dei Berliner Philharmoniker. Sono stati circa cinquanta, tra studenti del Ghedini e uditori esterni, gli iscritti alla lezione, che si è sviluppata per tutto l’arco della giornata. In mattinata, Jacot ha proposto una lezione-concerto eseguendo il Concerto in sol Magg. K313 di Wolfgang Amadeus Mozart e dispensando molti suggerimenti e spiegazioni agli allievi. Nel prosieguo della giornata, il Maestro ha continuato la lezione ascoltando le esibizioni di numerosi studenti, proponendo loro migliorie di esecuzione, di postura, di atteggiamento sul palco in generale. Jacot, che si esprime in un italiano impeccabile, ha saputo proporre gli importanti insegnamenti derivanti dal suo talento cristallino e dalla sua grande esperienza con un tono leggero e divertente, che a tratti ha suscitato negli allievi sorrisi e risate: un modo perfetto per interpretare la missione della didattica che è il compito principale di un’istituzione come il Conservatorio.

Mi ha colpito molto l’atteggiamento degli studenti – ha detto il Maestro Jacot – che mi hanno dimostrato una meravigliosa voglia di imparare. Mi hanno accolto a braccia aperte e con disponibilità, accettando le mie proposte con apertura. Mi rende felice sapere di avere qualcosa di utile da offrire loro e allo stesso tempo potermi arricchire sempre di più grazie alle loro idee musicali e a questo scambio. Ho percepito l’attenzione e la partecipazione di tutti: giovani, adulti, e docenti provenienti da diverse realtà. È stato bello vederli seguire la masterclass con le loro partiture, prendendo appunti, rivolgendomi domande spontanee e condividendo emozioni. Ci siamo divertiti davvero molto!

L’orchestra dei Berliner Philharmoniker ha sempre rappresentato nel mio personale percorso musicale – dichiara il presidente del Conservatorio, Mattia Sismonda – un punto di riferimento: li ritengo una tra le migliori orchestre al mondo. La loro maestria e dedizione all’arte musicale sono una fonte inesauribile di ispirazione per tutti noi. L’opportunità di apprendere direttamente dal primo flauto dell’orchestra Filarmonica di Berlino è un’esperienza unica nella vita per i nostri studenti e un segno tangibile dell’eccellenza che cerchiamo di promuovere qui al Conservatorio “Ghedini”. Il Consiglio di Amministrazione del Conservatorio ha sostenuto e appoggiato con entusiasmo l’organizzazione di questa masterclass: crediamo fermamente che l’istruzione di alta qualità e le opportunità di apprendimento siano fondamentali per lo sviluppo artistico dei nostri studenti. Collaborare con musicisti di fama internazionale non solo arricchisce le loro conoscenze tecniche ma ispira anche la loro creatività e passione per la musica”.

Il Conservatorio “Ghedini” si impegna costantemente per offrire ai propri studenti e alla collettività – continua il direttore, Alberto Borello – eventi di alto livello qualitativo, per costruire una coscienza musicale diffusa e dare il giusto spazio alla meravigliosa ricchezza dei grandi capolavori. Talvolta siamo particolarmente fortunati e ci riescono dei “colpi speciali”: qualche mese fa abbiamo ospitato il grande violoncellista Mario Brunello e questa volta abbiamo avuto il privilegio di avere nella bellissima sala “Mosca” Sébastian Jacot. Fin dai primi momenti della sua lezione, mi ha colpito la sua capacità di evidenziare l’essenziale di qualunque approccio alla musica: abbiamo a che fare con un discorso, un linguaggio; con trame narrative che mettono in gioco la soggettività e la relazione, anima e corpo. In tutto questo deve “comandare” il pensiero; la tecnica viene dopo e si mette al servizio dell’intelligenza, per diventare espressione e comunicazione“.

Siamo molto felici di essere riusciti a coinvolgere il M° Sebastian Jacot in questa esperienza che è stata sicuramente formativa e arricchente – conclude la professoressa Francesca Landoni – non solo per gli allievi ma anche per i numerosi docenti, interni ed esterni al Conservatorio, presenti in sala. Fondamentale è stata la risposta da parte della filiera formativa del territorio (Liceo e Scuole Medie ad Indirizzo Musicale, Associazioni culturali locali) che ha aderito all’evento con entusiasmo, accogliendo lo spirito di condivisione necessario per il consolidamento del rapporto tra le varie Istituzioni. Grazie all’approccio didattico solare e accogliente del Maestro, gli allievi sul palco hanno via via superato la comprensibile tensione riuscendo ad esprimere sé stessi, mettendo in gioco le loro emozioni ed idee musicali“.