posizione netta |
Politica
/

Carcere Cuneo, Blengino e Boni (Radicali) invitano il senatore Bergesio a visitare le strutture con loro

12 ottobre 2023 | 14:01
Share0
Carcere Cuneo, Blengino e Boni (Radicali) invitano il senatore Bergesio a visitare le strutture con loro

Il segretario dei Radicali cuneesi e il presidente dei Radicali nazionali si schierano contro le parole di difesa aprioristica pronunciate dal senatore della Lega nei confronti degli agenti indagati per reati di tortura.

Certa destra proprio non ce la fa a comprendere cosa è lo stato di diritto. Ai tempi del caso Cucchi c’era chi aprioristicamente difendeva i suoi assassini. L’uscita pubblica del Senatore della Lega Giorgio Bergesio, sulle vicende del Carcere di Cuneo, ricalca perfettamente quelle posizioni”. Così in una nota Igor Boni e Filippo Blengino, rispettivamente Presidente nazionale di Radicali Italiani e Segretario di Radicali Cuneo “G. Donadei”.

“Da garantisti – continuano i due – vogliamo ribadire che tutti gli agenti per noi sono innocenti fino a prova contraria. La presunzione di innocenza vale ovviamente anche per ciascuno di loro. Ma difendere aprioristicamente l’operato di agenti indagati senza avere elementi, come ha fatto Bergesio, è inaccettabile e sporca anzitutto l’onore del personale della Polizia penitenziaria che fa il suo dovere. Dichiarazioni che arrivano dallo stesso Bergesio, che in questi anni più volte ha espresso condanne preventive nei confronti di supposte aggressioni compiute dai detenuti. Due pesi e due misure in totale distacco dal diritto e dal ruolo che ricopre. Noi difenderemo sempre lo Stato di diritto e il garantismo contenuto nella nostra carta costituzionale. Riteniamo al contempo che sia stato giusto inserire il reato di tortura e che tutte le persone che subiscono violazioni di ogni natura, indipendentemente dal fatto che siano detenuti o agenti, vedano riconosciuti e salvaguardati i propri diritti. Ora si lasci spazio alla magistratura affinché si faccia chiarezza, senza ingerenze pittoresche. Invitiamo Bergesio a entrare con noi in carcere per toccare con mano la situazione invece di questa inaccettabile difesa a prescindere degli inquisiti” – concludono Boni e Blengino.